"La moto e la kickboxing non sono sport per donne. Non sono in grado". Anche la palestra Dynamic Center in piazzetta Vivaldi a Matera ospita il cartellone di "Più Sicura", un laboratorio di arti marziali e psicologia della difesa personale promosso dall'Accademia di...
Negli ultimi giorni si sono letti articoli di stampa allarmistici sulle condizioni della discarica di La Martella e la sua gestione, che impongono un intervento chiarificatore da parte dell’Amministrazione. È vero che i volumi autorizzati dalla discarica sono esauriti, tanto che non vi si conferiscono rifiuti, ma si provvede al loro solo trattamento e caratterizzazione. I rifiuti trattati vengono poi destinati ad altri impianti, secondo gli esiti delle procedure di evidenza pubblica via via espletate. È vero, altresì, che vi è un sovrabbanco di 53.000 mc, risalente ad oltre un decennio fa. La piattaforma ha dunque questi problemi che l’Amministrazione non ha né ignorato né sottaciuto, ma di cui si è fatta responsabilmente carico, nella trasparenza che le va riconosciuta. Per risolvere questi problemi e giungere ad una razionale chiusura della discarica e conseguentemente rimanere fuori dalla procedura d’infrazione comunitaria, nel settembre 2016 questa Amministrazione ha sottoposto alla Regione Basilicata un progetto VIA-AIA, che è in corso di istruttoria. Nell’ambito di tale procedimento si colloca la Conferenza di Servizi tenutasi a settembre, in cui la Regione ha richiesto talune integrazioni e dato indicazioni al Comune che provvederà ad adeguare il proprio progetto, come ordinariamente accade nel corso di un’istruttoria di tale complessità. Per dare supporto agli uffici in questo percorso e quindi chiarire definitivamente le tematiche della paventata infrazione comunitaria, si è chiamato l’ing. Boeri, professionista di chiara fama e indiscutibile competenza. L’obiettivo primario e imprescindibile che l’Amministrazione si propone, è il rispetto assoluto dell’ambiente da conseguirsi con una gestione economicamente sostenibile e razionale nel rispetto dei contribuenti. Proprio sotto il profilo ambientale, contrariamente alle affermazioni allarmistiche che si sono lette sulla stampa, sono confortanti gli esiti della Conferenza di Servizi del 16 novembre u.s., che ha approvato le risultanze delle “Analisi di rischio sanitario ambientale” condotte sulla base di una vasta campagna di monitoraggi durata oltre tre anni e ha pertanto ritenuto completata la procedura ambientale ai sensi dell’art. 242 del D.Lgs. 152/2006.