venerdì, 22 Novembre 2024

Le “Eccellenze gastronomiche lucane” protagoniste a Tirana

Le “Eccellenze gastronomiche lucane”, con la degustazione, l’esposizione, la promozione di prodotti della regione Basilicata hanno caratterizzato la parte centrale della IX Settimana della Cucina Italiana nel Mondo che si è tenuta a Tirana, in Albania. L’evento - dal...

Stamani, presso la locale Casa Circondariale di Reclusione, il G.I.P. del
Tribunale di Matera, Dott.ssa Angela Rosa Nettis, ha convalidato l’arresto,
operato dalla Squadra Mobile della Questura di Matera la sera dello scorso 24
marzo, del consigliere regionale Paolo Castelluccio, di Policoro, indagato dei
reati di atti persecutori, violenza privata e porto abusivo di oggetti atti ad
offendere. Nell’udienza di convalida la pubblica accusa è stata sostenuta dalla
Dott.ssa Maria Christina De Tommasi, Sostituto Procuratore della Repubblica di
Matera.

Le fattispecie delittuose contestate qualificano giuridicamente i fatti
rappresentati in denunzia dalla donna a cui il consigliere regionale è stato
legato da una relazione affettiva all’interno della quale sono maturate le
condotte incriminate.

L’Autorità Giudiziaria ha ravvisato la presenza di gravi indizi di
reità, corroborati da alcuni riscontri significativi, tra i quali le
registrazioni sonore di molestie e minacce profferite dall’uomo.

In sede di convalida, i comportamenti ascritti all’indagato sono apparsi
reiterati e perduranti ai quali la parte offesa ha cercato di sottrarsi facendo
ricorso anche ad un proprio legale di fiducia.

I reati per i quali si procede sono punibili a titolo di dolo,
conseguentemente è stata ritenuta sussistente l’intenzionalità dell’uomo nel
porre in essere le condotte contestate.

L’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari è stata
ritenuta sufficiente e congrua, sussistendo la circostanza che il luogo di
detenzione è diverso rispetto a quello ove dimora la parte offesa.

In base alla normativa vigente, l’adozione della misura cautelare
personale degli arresti domiciliari viene comunicata al Prefetto di Potenza che
ne dà immediata comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri il
quale, sentiti il Ministro per gli affari regionali e il Ministro dell’Interno,
adotta il provvedimento che determina la sospensione di diritto del consigliere
regionale dall’incarico pubblico ricoperto.

La sospensione cessa nel caso in cui venga meno l’efficacia della misura
coercitiva avverso la quale i legali dell’indagato potranno fare ricorso al
Tribunale del Riesame.

Nel frattempo la Polizia di Stato ha provveduto a sequestrare una
pistola calibro 9, legalmente detenuta e custodita presso l’abitazione
dell’indagato, con le relative munizioni.
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