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Non un’opera d’arredamento ma un’opera d’arte: lo ha sottolineato più volte il Maestro Salvatore Sebaste riferendosi a “Salti mediatici”, l’opera che ha donato alla Questura di Matera.
“È un campo di grano nel quale abbiamo alcuni insetti che tracciano una linea: sono delle tracce armoniose, come se fosse musica. – ha spiegato il Maestro – Quando parliamo di arte non dobbiamo riferirci solo alle opere di pittura intese come opere di arredamento: questa è un’opera che ci fa pensare perché quelle tracce indicano l’armonia che deve esserci nella società. È proprio l’armonia che manca nella contemporaneità. Anche se “Salti mediatici” è di 25 anni fa, io preannunziavo quello che poteva succedere: e oggi noi abbiamo un disastro sociale. Vi chiedo scusa, ma la penso in questo modo”.
Insieme al questore di Matera, la dottoressa Emma Ivagnes hanno partecipato anche il Prefetto Cristina Favilli, il Sindaco Domenico Bennardi, accompagnato dall’Assessore Tiziana D’Oppido, il Presidente della Provincia Piero Marrese ed il Procuratore della Repubblica Alessio Coccioli.
Sono intervenuti, inoltre, i Comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Comandante della Polizia Locale, il Comandante della Polizia Penitenziaria e il Direttore della Casa Circondariale, nonché il Presidente della sezione materana dell’ANPS – Associazione Nazionale della Polizia di Stato. Presente anche la dr.ssa Caterina Rotondaro, psicologa dei Servizi sociali del Comune di Matera.
Il Questore Ivagnes ha ringraziato di cuore l’artista Salvatore Sebaste per il bellissimo dono fatto alla Polizia di Stato, spiegando che è stata scelta per l’opera la collocazione della Sala Palatucci, legata al Questore di Fiume, martire nel campo di concentramento di Dachau, per permettere a più persone possibili di ammirarla, interpretarla, studiarla.
Salvatore Sebaste ha salutato i presenti, ringraziando il Questore e la Polizia di Stato per la sensibilità dimostrata verso la diffusione della cultura. Ha aggiungo che – come per i Greci, che hanno dato un’impronta a questa terra dai tempi della Magna Grecia e hanno fondato la loro civiltà sull’arte (architettura, pittura, scultura), la filosofia e la letteratura – la cultura ha una finalità educativa e dev’essere a disposizione di tutti: è per questo che le sue opere sono esposte in edifici pubblici, chiese, musei e piazze.
Tra gli invitati c’era anche Caterina Rotondaro, che in quanto psicologa dei Servizi sociali del Comune intrattiene una frequente attività di collaborazione con la Squadra Mobile, nello svolgimento delle attività di indagine connesse ai reati contro la persona ed i minori. È stata lei a favorire l’incontro del Maestro Sebaste con il Questore, da cui è scaturita la donazione.
“Salti mediatici” è una pittoscultura di grandi dimensioni (m. 4,15 x 1,25) realizzata nel 2000 con tecnica mista. “Dominata da una luce calda, corposa e densa, è un corpo che cerca nello spazio un “ritorno all’ordine”, passando attraverso un segno matissiano che ritrova nel quasi monocromo un’indispensabile armonia. Ancora una volta si riscontra nella pittoscultura di Sebaste una volontà orizzontale di descrizione della sua realtà, in una condizione di totale autonomia che permette, a chi la osserva, la verità dell’artista, la sua capacità di sintesi delle dimensioni temporali, la sua capacità di cogliere e interpretare l’esistente attraverso la dimensione dell’ascolto e dell’osservazione, da cui trapela il suo rapporto singolare e prezioso con la sua terra.” (Caterina Rotondaro)
L’opera permarrà all’interno della Sala Palatucci della Questura di Matera, ove si svolgono le conferenze stampa ed i Tavoli Tecnici presieduti dal Questore, Autorità provinciale di pubblica sicurezza a connotazione tecnico/operativa, in occasione dell’organizzazione dei servizi di ordine pubblico particolarmente rilevanti. Ed è proprio per l’organizzazione dei servizi connessi ai festeggiamenti in onore di Maria SS. Della Bruna, che l’opera verrà ammirata per la prima volta.
Salvatore Sebaste, nato a Novoli di Lecce nel 1939, si trasferisce in provincia di Matera, a Bernalda, nel 1966. Svolge un’intensa attività pittorica, grafica e scultorea negli studi di Bernalda, Bologna e Milano. Dal 1975 al 1977 è stato Presidente del circolo culturale “La Scaletta” di Matera, dove ha fondato, con altri amici artisti, la “Scuola libera di grafica”. Alcune sue opere sono esposte in edifici pubblici, chiese, musei e piazze. Notevole la caratura dell’artista, Il suo laboratorio calcografico è punto d’incontro e di animazione culturale di artisti contemporanei. In questo studio ha stampato, nel 1980, otto acqueforti di Joseph Beuys, le uniche realizzate dall’artista tedesco.
La sua documentazione artistica si trova negli archivi storici: Biennale di Venezia, Quadriennale di Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, Biblioteca Nazionale RAI di Roma, Galleria per l’Arte Italiana del Novecento a Firenze, Kunsthistorisches Institut a Firenze, Dipartimento delle Arti Visive dell’Università degli Studi di Bologna, Museo Comunale d’Arte Moderna e dell’Informazione a Senigallia (Ancona), Fondazione Re Rebaudengo a Guarene (Cuneo), Centro culturale polivalente a Bagnacavallo (Ravenna), Schweizerische Gesellschaft der freund von kunstauktionen di Max Bollag a Zurigo, Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900 “G. Bargellini” di Pieve di Cento, Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano, Libreria Bocca di Milano.
Ha realizzato numerose e importanti rassegne personali e collettive in Italia e all’estero.
Rossella Montemurro