lunedì, 10 Novembre 2025

La Polizia di Stato presenta il Calendario 2026

Un complesso monumentale di straordinaria bellezza quello scelto dalla Polizia di Stato per presentare il nuovo calendario 2026: le terme di Diocleziano a Roma.  Uniche al mondo per grandezza e conservazione hanno ospitato questo pomeriggio l’importante ed ormai...

Truffa via Sms utilizzando la dicitura Cup

La Regione Basilicata e il Centro Unico di Prenotazione (Cup) Regionale lanciano un nuovo e urgente appello alla cittadinanza in merito a una recrudescenza della truffa via Sms che sfrutta il nome del Cup per invitare gli utenti a richiamare numeri a pagamento per...

Pubblico numeroso e grande partecipazione per la tredicesima edizione di “Briganti o Migranti”, la rassegna promossa dalla Pro Loco di Rionero in Vulture con il patrocinio del Comune, della Regione Basilicata, dell’Unpli e dell’Apt Basilicata.

L’edizione 2025, dal titolo “È la fuga”, ha intrecciato la memoria del brigantaggio con il tema dell’emigrazione lucana, riflettendo su libertà, resistenza e identità. Le due serate hanno offerto al pubblico un suggestivo percorso di 13 scene di teatro di strada, dal Palazzo Fortunato all’Ex Carcere Borbonico, attraversando il Rione Costa per circa un’ora e quaranta minuti.
Oltre 100 attori hanno dato vita a una narrazione intensa e corale, interpretando dal vivo briganti, contadini e donne del Sud postunitario. La regia di Lea Di Mauro e Giovanni Gagliotti, con la direzione artistica e i testi di Cristian Strazza, ha saputo emozionare e coinvolgere il pubblico, raccontando una storia spesso scomoda ma profondamente radicata nell’identità lucana.
Il percorso si è concluso all’Ex Carcere, oggi Museo del Brigantaggio, dove si sono svolte visite guidate notturne, stand enogastronomici e il concerto finale dei Tammorrasia, che ha chiuso la manifestazione in un clima di festa e partecipazione.
La rassegna si era aperta nella mattinata del 24 ottobre con l’incontro culturale “Scappare o restare? La fuga nell’epopea brigantesca”, ospitato dall’Istituto “Giustino Fortunato”. Gli interventi degli storici Valentino Romano e Maria Scerrato, moderati da Nicheo Cervone, hanno offerto un’importante riflessione sul significato della fuga come gesto di libertà e resistenza. La prof.ssa Scerrato ha restituito voce alle donne del brigantaggio, protagoniste di coraggio e memoria, mentre il prof. Romano ha analizzato il fenomeno come atto di ribellione collettiva di un Sud ferito ma dignitoso.
Gli studenti hanno partecipato con vivo interesse, testimoniando il valore educativo del dialogo tra scuola e territorio.
Sull’onda del successo, la Pro Loco ha già annunciato la XIV edizione 2026, dal titolo “Redenzione o ribellione? La Chiesa nel dramma del brigantaggio”, che continuerà a intrecciare memoria e teatro per raccontare le molte anime della storia lucana.

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