giovedì, 4 Dicembre 2025

C’è un luogo sotto la città dove la pietra, il buio e la memoria si incontrano. Ed è proprio lì che la danza contemporanea prende vita, trasformando gli ipogei in un teatro di emozioni e luce. La Fondazione Sassi, in collaborazione con la Compagnia Oltredanza e D-HUB Studios, ospita “Corpi in Luce”, un percorso poetico che unisce danza, fotografia e video, e che rinnova il dialogo tra arte, architettura e territorio in occasione del Natale.

Ideata e coreografata da Rossella Iacovone e Marco Magrino, la performance esplora il rapporto tra corpo e spazio: i danzatori abitano le superfici irregolari degli ipogei, giocano con luci e ombre, trasformando la materia stessa della città in racconto visivo e corporeo. Il progetto, che indaga temi come rinascita, silenzio, comunità e luce, si arricchisce di una mostra fotografica di Luca Centola e di un video danza diretto da Marco Bombetti, realizzati negli spazi di D-HUB Studios.

Dopo le prime giornate di apertura, la mostra prosegue nelle date ancora disponibili: 5, 6, 7, 12, 13 e 14 dicembre, dalle 10:30 alle 17:00. Ma il momento più atteso è senza dubbio il 15 dicembre alle ore 16:00, quando “Corpi in Luce” arriva ufficialmente negli spazi della Fondazione Sassi, offrendo al pubblico un’esperienza immersiva e poetica. Nella storica sede di via San Giovanni Vecchio 24, la mostra sarà visitabile fino all’8 gennaio 2026 seguendo gli orari di apertura della Fondazione.

«Per noi della Fondazione Sassi – spiega Patrizia Minardi, direttrice della fondazione – “Corpi in Luce” è un’opportunità straordinaria per valorizzare gli ipogei come luoghi vivi, dove arte, memoria e comunità si incontrano. Vedere il corpo danzante dialogare con la pietra, la luce e l’ombra è un’esperienza che tocca profondamente chi guarda e chi partecipa».

“Corpi in Luce” non è solo una performance: è un progetto di comunità. Attraverso laboratori e incontri con i cittadini, invita ciascuno a riscoprire il corpo come veicolo di memoria ed emozione, trasformando il Natale in un’occasione di relazione, riflessione e rinascita. Un invito a lasciarsi trasportare dalla luce, dai corpi e dalle storie che Matera custodisce sotto la sua superficie.

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