L’8 dicembre, in Italia, è una data che segna l’inizio ufficiale del clima natalizio: le città si illuminano, le famiglie decorano l’albero e nelle scuole si respira un’aria di attesa. Ma al di là degli aspetti più visibili, questa giornata porta con sé un significato...
In sella ogni 2 Luglio, dal ’68 a oggi mai un’assenza: è un curriculum singolare quello di Angelo Raffaele Tataranni, da 27 anni Generale della cavalcata della Festa della Bruna. Ad Area 8, questa sera a Matera, è stato lui il protagonista del terzo Workshop ideato da Matteo Marchitelli del Comitato esecutivo dall’Associazione Maria SS. della Bruna e promosso per creare un ponte tra generazioni, valorizzando idee, energie e talenti giovanili nella creazione e realizzazione del “giorno più lungo”.
Sul filo della memoria, il generale ha spiegato qual è il ruolo dei cavalieri ricordando quanti, dagli anni Cinquanta, hanno fatto la storia della cavalcata: “Per me è una grande passione, accompagnata dalla devozione per la Madonna. Ho iniziato che avevo 17 anni, ora ne ho 75: immaginate cosa provi per la cavalcata della Bruna”.
Ogni cavallo che ha montato per il 2 Luglio lo ha accompagnato fino alla vecchiaia. Di solito sono stati di razza Murgese, adesso è un Frisone, Valentino: “Si chiama così perché è nato il 14 febbraio. Ha 12 anni ed è con me da quando aveva sette mesi”.
Francesca Valentino del Comitato esecutivo dell’Associazione Maria SS. della Bruna ha sottolineato l’importanza di un’iniziativa che vede al centro i giovani del territorio: “Hanno iniziato a fare con l’Associazione un lavoro molto importante. Sono una risorsa della città, l’Associazione si rivolge e loro per le idee innovative, stanno portando un grande contributo. I ragazzi hanno un entusiasmo incredibile, per noi sono una spinta in più”.
Soddisfatto per l’andamento dell’iniziativa anche Gian Marco Rondinone, dello staff organizzativo dell’Associazione Maria SS. della Bruna: “Abbiamo accolto con grande piacere lo spirito del Workshop, ci piace coinvolgere altri coetanei, a partire dai nostri amici. Siamo parte della festa e dobbiamo avere un ruolo importante e preponderante all’interno di essa proprio perché, come dice il presidente Bruno Caiella, innovazione e tradizione vanno di pari passo. Quale miglior modo, quindi, per andare avanti e coinvolgere i ragazzi, il futuro della festa e della nostra città”.
Presenti anche il presidente Caiella e il delegato arcivescovile Don Francesco Di Marzio.
Rossella Montemurro

