Entra nel vivo #ioleggoperché, il progetto nazionale di educazione e promozione della lettura organizzato dall'Associazione Italiana Editori (AIE) per la creazione e il potenziamento delle biblioteche scolastiche. Numeri da record per la nona edizione, in...
lunedì scorso, ce ha coinvolto un mezzo della polizia penitenziaria durante il
trasporto di un detenuto dal carcere di Matera al carcere di Lecce, l’OSAPP
(Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), ha espresso con un
nota ufficiale la propria posizione:
“Avrebbe
potuto avere conseguenze molto più disastrose l’incidente che nella mattinata
di lunedì, intorno alle ore 8.30, si è verificato sul tratto stradale che da
Taranto conduce a Brindisi, a pochi metri dallo svincolo per Francavilla
Fontana centro.
Un cellulare della Polizia
Penitenziaria, proveniente da Matera e diretto a Lecce, in seguito allo scoppio
di uno pneumatico, si è dapprima ribaltato per poi terminare rovinosamente la
sua corsa impattando il guardrail.
Bilancio: tre feriti (due agenti
ed il detenuto), immediatamente soccorsi e condotti in codice rosso presso il
vicino nosocomio “Perrino” a Brindisi. Al momento, uno degli agenti, versa
ancora in gravi condizioni.
l’ennesimo, certifica – qualora non fosse chiaro e palese – la disastrosa
condizione in cui versa il Corpo di Polizia Penitenziaria costretto, obtorto
collo, all’utilizzo di mezzi oramai obsoleti e che compromettono l’ordinario
esercizio posto al trattamento, alla custodia o al trasporto dei detenuti.
le scorte della Penitenziaria, non da ora, devono fare costantemente i conti,
oltre che con la fin troppo nota emergenza carceraria e la carenza
dell’organico, anche con la fatiscenza dei mezzi spesso privi di quella ordinaria manutenzione o revisione
che, secondo quanto stabilito dalle leggi dello Stato, dovrebbe essere
garantita oltre che obbligatoria”. Ad affermarlo è il Delegato Regionale OSAPP, Lorenzo
Matarazzo.
stessa linea il Vice Segretario Regionale del Sindacato Autonomo Polizia
Penitenziaria, Ruggero Damato che torna a chiedere, con fermezza ed insistenza, l’istituzione
di una Commissione Parlamentare d’inchiesta chiamata a far luce sulle criticità
del sistema carcerario e dell’organismo che lo amministra (DAP).
solo grazie al senso dello Stato ed alla totale abnegazione degli agenti –
dichiara Damato – se ad oggi vengono ancora garantiti i servizi cui il nostro corpo è
preposto. Ma a che prezzo?
perciò, a chiedere maggiore attenzione da parte della politica e, ove
possibile, chiedo un confronto pubblico con chi ci governa. Per molto tempo,
infatti, si è rimasti sordi e ciechi rispetto alle istanze che da anni sono in
attesa di ascolto. Ora la misura è colma”.