mercoledì, 4 Dicembre 2024

In merito al progetto
della nuova stazione delle Ferrovie Appulo Lucane di Matera, opera del
progettista Stefano Boeri, il presidente dell’Ordine degli Architetti di
Matera, Pantaleo De Finis, ribadisce il ruolo di programmazione che
l’urbanistica ricopre in una città di grande tradizione in questa disciplina.

“La questione del
progetto della stazione ideata dall’architetto Stefano Boeri – afferma De Finis-
non è una questione di Architettura, ma di “Urbs” e “Polis”, parole latine e
greche che hanno lo stesso significato: città.

La qualità architettonica
del progetto della nuova stazione, non è in discussione, questa troverà
sicuramente i suoi ammiratori e i suoi detrattori.

Cosa diversa è l’effetto
di un’opera, così significativa e impattante, in un luogo fondamentale della
città, sulla cui soluzione da anni vi è una copiosa attività civica e tecnica.
Sarà un segno con cui tutta la città dovrà fare i conti nella sua
programmazione e costruzione. Dovranno farne i conti, soprattutto nell’agire
sociale, i suoi cittadini.

Per cui, il progetto
della stazione è una questione di Urbs come Urbanistica, che è la disciplina
che si occupa della programmazione e del coordinamento strutturale e funzionale
della città allo scopo di realizzare le condizioni più favorevoli alla vita e
alle attività produttive.

Di più, è una questione
di Polis come Politica, attività che ha per oggetto l’organizzazione e la
direzione della vita pubblica. In quest’ottica l’urbanistica e l’architettura
in generale devono tornare ad essere un momento di programmazione condivisa
della città da attuare attraverso un confronto preventivo che renda edotti
tutti gli attori sociali delle scelte che si intendono intraprendere.

Per questi motivi, tutta
la vicenda relativa al progetto di Boeri pone una questione, a cui non si può
più sfuggire: qual è il ruolo della politica nella costruzione condivisa della
città’?”
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