Balvano è il paese simbolo della devastazione del terremoto del 23 novembre 1980. Oggi, come ogni anno, la comunità si ferma per ricordare le vittime di quella tragica notte. La giornata di commemorazione inizia con una messa solenne nella chiesa ricostruita di Santa...
Un giorno entrai in classe e scrissi alla lavagna “Il pretesto”.
Ed inviati i ragazzi a riflettere in silenzio.
Invitai un alunno a rispondere alla domanda e questi disse: “Quando ci arrendiamo facilmente alle difficoltà”.
E non solo, aggiunsi.
Poi, con molta calma, dissi: “Ora vi racconterò un’altra Favola di Fedro che ci raccontava sempre l’insegnante di Italiano alla scuola media.”
La favola è la seguente, La volpe e l’uva.
La volpe, costretta dalla fame, in una vigna alta, desiderava l’uva, saltando con tutte le sue forze;
ma non potendo toccarla, se ne andò dicendo: “Non è ancora matura; non voglio prenderla acerba”.
Coloro che svalutano a parole quanto non sono in grado di fare, dovrebbero attribuire questo esempio a se stessi.”
Gaio Giulio Fedro, nasce 20/15 a.C. circa e muore il 50 d.C. circa.
È stato uno scrittore romano autore di celebri Favole.
Fedro nacque intorno al20/15 a.C. e giunse giovanissimo a Roma come
schiavo, forse a seguito della violenta repressione, operata dal console Lucio
Calpurnio Pisone, della rivolta avvenuta in Tracia nel 13 a.C.
Avete notato come la volpe, non vista da nessuno, bramosa dell’uva salta a più non posso nel tentativo di soddisfarsi.
Purtroppo per lei la pergola è alta e per quanto poderosi i suoi balzi, non riesce nemmeno a sfiorare i grappoli.
A malincuore rinuncia, la volpe.
Tanto più a malincuore quanto più forte la fatica durante i tentativi inutili.
Avete notato come la volpe non sincera con se stessa, non ama dirsi la verità, perché invelenita del desiderio non corrisposto e sfoga la sua rabbia smentendo la qualità dell’uva.
Dice che non è matura.
E perché prenderla acerba?
Quante volte è capitato anche a noi di sfogare la nostra rabbia denigrando quello che prima era stato l’oggetto segreto del nostro desiderio.
È vero, l’uomo non è una volpe.
Ma chissà che a volte non capiti anche a noi di disprezzare ciò che vorremmo e non possiamo ottenere.
Nicola Incampo