lunedì, 10 Novembre 2025

La Polizia di Stato presenta il Calendario 2026

Un complesso monumentale di straordinaria bellezza quello scelto dalla Polizia di Stato per presentare il nuovo calendario 2026: le terme di Diocleziano a Roma.  Uniche al mondo per grandezza e conservazione hanno ospitato questo pomeriggio l’importante ed ormai...

Truffa via Sms utilizzando la dicitura Cup

La Regione Basilicata e il Centro Unico di Prenotazione (Cup) Regionale lanciano un nuovo e urgente appello alla cittadinanza in merito a una recrudescenza della truffa via Sms che sfrutta il nome del Cup per invitare gli utenti a richiamare numeri a pagamento per...

Oltre 700 luoghi eccezionali, solitamente non visitabili, poco conosciuti e lontani dai consueti itinerari turistici, saranno protagonisti delle Giornate FAI d’Autunno 2025, in programma sabato 11 e domenica 12 ottobre in 350 città, da nord a sud della Penisola. Torna per la quattordicesima edizione il grande evento di piazza che il FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica ogni autunno al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese: una festa diffusaorganizzata dalle Delegazioni FAI e dai Gruppi FAI sul territorio, con l’importante partecipazione dei giovani volontari che conferma l’impegno della Fondazione nel promuovere presso la cittadinanza, più larga possibile, la conoscenza del patrimonio, ricchissimo e variegato, di storia, arte e natura del nostro Paese, per favorirne la tutela e la valorizzazione con il contributo di tutti, e così svolgere la sua missione di educazione culturale e civica (elenco dei luoghi aperti e modalità di visita consultabili su www.giornatefai.it). Partecipare alle Giornate FAI d’Autunno non è solo un’opportunità per scoprire e per godere del patrimonio che ci circonda, ma anche un modo concreto per contribuire alla sua cura e alla sua valorizzazione attraverso l’attività del FAI; ad ogni visita si potrà sostenere, infatti, la missione della Fondazione con una donazione. L’edizione di quest’anno è un’occasione speciale per celebrare i cinquant’anni dalla nascita del FAI,fondato nel 1975 da Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, con Alberto Predieri e Franco Russoli.

Le Giornate del FAI rappresentano da decenni una sorta di alleanza esemplare e feconda tra cittadini virtuosi: quelli che hanno una sincera voglia di conoscere e approfondire la storia e le vicende di questo nostro straordinario paese, e gli altri loro concittadini – in questo caso le migliaia di ferventi volontari del FAI – che tali proposte immaginano e dispongono perché possano essere, due volte ogni anno, il contenuto di una civile e variegata offerta culturale. Li unisce un comune progetto dove si semina assieme per un futuro migliore; dove sia chi dà che chi riceve – cioè entrambi – svolgono quel ruolo sussidiario a fianco a quello delle istituzioni pubbliche che fa bene a tutti, che fa bene al Paese. Il FAI offre un’opportunità di conoscenza e quindi di crescita; i cittadini, raccogliendo e accettando questa proposta, offrono con la loro partecipazione quella indispensabile forza per continuare a realizzarla, ma anche e soprattutto il sostegno necessario per portare avanti la nostra missione, in particolar modo scegliendo di iscriversi alla nostra Fondazione. Le Giornate del FAI sono una buona novella che felicemente, tra tante notizie spaventose, si ripete. Non risolve certo i problemi del mondo ma lenisce il nostro dolore quotidiano e ci ridà un poco di speranza verso la possibilità di una convivenza civile; con un’alleanza tra simili che semina pace”, ha dichiarato il Presidente del FAI Marco Magnifico.

Le Giornate FAI d’Autunno sono organizzate nell’ambito della campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Ottobre del FAI”, attiva per tutto il mese. A chi desideri partecipare all’evento verrà suggerito un contributo libero, che andrà a sostegno della missione e dell’attività della Fondazione.

Ecco le aperture in Basilicata:

MATERA

Matera Mater. Un cuore d’acqua, di pietra e di jazz

L’apertura dell’ipogeo Aquamater, appena restaurato e finora mai svelato al pubblico, è l’occasione per scoprire un luogo poco conosciuto e nascosto pur trovandosi nel cuore di Matera, nel Sasso Caveoso, al di sotto della Civita e lungo la cosiddetta “scala del cinema”, con vista sulla Murgia Timone e sulle sue chiese rupestri. Cavità suggestiva, articolata in più ambienti e balconate, unisce città sotterranea e paesaggio naturale, raccontando l’ingegno che ha reso Matera “città dell’acqua” e patrimonio UNESCO. Fa parte, infatti, del sistema idrico che per secoli ha garantito la vita in un territorio povero d’acqua, raccogliendo e conservando ogni goccia piovana. Non sono stati rinvenuti documenti che consentano una datazione storica precisa. Potrebbe trattarsi di parte delle prime espansioni civili, lungo il perimetro delle mura del Castelvecchio che sovrasta il sito. Alcuni elementi architettonici rimandano al XIII secolo, altri sono chiaramente successivi. Oggi l’ipogeo è diventato spazio di cultura e creatività, set cinematografico internazionale e palcoscenico del Matera Jazz Guitar Days, che ospita il premio dedicato ad Angelo Carriero – fratello della proprietaria, che vuole così onorarne la memoria – riservato ai giovani talenti. L’ambiente si sviluppa in una serie di spazi comunicanti con grandi volte a botte, pareti levigate e canalette che convogliavano l’acqua piovana. Oltre alla suggestione estetica e acustica, la struttura ha una forte valenza simbolica e offre l’opportunità di vivere la città in una prospettiva inedita: la cisterna appare, infatti, come un ventre materno che accoglie e custodisce l’acqua, fonte di vita, e oggi il suono, trasformando la sua originaria funzione in una nuova forma di rigenerazione culturale. Scendendo sottoterra, si scopre Matera come “madre” di memoria e di futuro.

Sarà possibile visitare, negli ipogei e nella corte, la mostra di sculture contemporanee di Max Papeschi “Extintion”, con grandi statue che formano un esercito ispirato a quello celeberrimo in terracotta di Xian. Nel corso delle Giornate FAI d’Autunno saranno ospitati interventi musicali.

BERNALDA (MT)      
Castello di Torre Mare
A Metaponto, l’insediamento fortificato di Torre a Mare è una delle antiche proprietà benedettine condivise con il feudatario normanno di Montescaglioso, Rodolfo Maccabeo. La fortezza consta di tre gruppi di manufatti: la Chiesetta di San Leone e la casa canonica annessa, la taverna e la caserma dei guardiacostieri, ossia le guardie daziarie. Dall’insediamento di Torre di Mare i monaci ricevevano cospicue rendite prodotte dalle saline presenti sulla costa e sulle foci del Bradano e Basento. Federico II ne rinforzò la funzione di difesa, confermò la concessione della contessa Emma d’Altavilla al monastero benedettino di Montescaglioso, precisando che la città di Santa Trinità assumeva il nome di Torre di Mare. Le indagini archeologiche attestano fasi insediative abitative a partire dal XIII sec.; l’attestazione di una fase insediativa in epoca bizantina e in epoca normanna si ridimensiona a una frequentazione dell’area, riscontrata da reperti di ceramica, senza tracce definite della presenza di un nucleo abitato. Dell’odierno insediamento fortificato circondato da un parco archeologico è ancora necessario chiarire la formazione, se cioè il nucleo più antico si sia formato dall’abbandono progressivo di Metaponto tardo antica già dall’alto Medioevo (VIII-IX secolo), oppure se gli inizi della frequentazione dell’area siano da ascrivere alla seconda metà dell’XI secolo, quando la Civitas Sanctae Trinitatis compare per la prima volta in una fonte scritta.La visita guidata consentirà di seguire le tracce dell’evoluzione storica dell’insediamento, rilevare i risultati delle opere eseguite, nonché delle indagini condotte dal parco archeologico all’insediamento fortilizio. Il complesso monumentale è stato interessato da un complesso intervento di restauro e attualmente è in fase di adeguamento per una gestione finalizzata alla fruibilità, ma in via straordinaria sarà possibile visitare il Meta Museo Magna Grecia (realtà virtuale e metaverso). Inoltre, domenica 12 ottobre alle ore 11.00 si terrà una visita speciale guidata dall’archeologo Prof. Dimitris Roubis dell’UNIBAS, nell’ambito del progetto FAI Ponte tra Culture. Torre di Mare è un sito che fa parte dell’Itinerario europeo delle Giornate FAI d’Autunno, in quanto beneficia di un contributo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per interventi di restauro.

GROTTOLE (MT)     
Castello Sichinulfo      
Il Castello di Grottole sorge su una collinetta distaccata dal paese, in un luogo anticamente chiamato “Contrada della Motta”. Le prime notizie sul maniero risalgono al 1154, quando Al-Idrisi, geografo arabo, su incarico del Re scrisse un volume intitolato “Sollazzo per chi si diletta a girare il mondo”, in cui descrive i paesi della Basilicata. In questo libro la costruzione dei castelli di Grottole e Altojanni viene fatta risalire al 604 d.C., per opera dei Longobardi di Benevento. Invece, nel volume Una pagina di storia patria di Tommaso Andreucci, si legge che la costruzione dello stabile sarebbe avvenuta nell’851 d.C. per volere del principe di Salerno, Siconolfo. La struttura originaria era formata da 13 vani superiori, 6 vani inferiori, una stalla e una cantina. All’interno, di notevole prestigio è il grande camino nella stanza che immette alla torre, sovrastato da una grande conchiglia in stucco che custodisce al suo interno uno stemma, forse quello dei Sanseverino di Bisignano. Il Castello Sichinulfo è un sito che fa parte dell’Itinerario europeo delle Giornate FAI d’Autunno, in quanto beneficia di un contributo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per interventi di restauro.

TRICARICO (MT)     
Palazzo Vescovile        
L’edificio si erge nel cuore del centro storico di Tricarico, nei pressi del Duomo e della “Porta vecchia”, oggi inglobata nel suo nucleo medievale. Ha subito nel tempo varie ristrutturazioni, e l’attuale configurazione contempla la cappella episcopale, l’appartamento del Vescovo, gli uffici della Curia, la Biblioteca diocesana con un consistente patrimonio di codici del XIV secolo, incunaboli, cinquecentine e opere moderne, e l’Archivio storico diocesano, che custodisce una cospicua e preziosa documentazione sulla Diocesi di Tricarico fin dal XII secolo. Di particolare interesse è il salone d’onore con stucchi e dipinti settecenteschi raffiguranti le virtù teologali e cardinali, che ne ornano la volta insieme all’insegna episcopale di Francesco Antonio del Plato. Importante è pure il salone degli stemmi, dove su lastre di marmo è riportata la serie dei vescovi latini della Diocesi di Tricarico. Al secondo piano troviamo il Museo Diocesano di Tricarico (MuDiT) voluto ed eretto dal Vescovo Vincenzo Carmine Orofino, e inaugurato il 7 novembre 2016, offre al visitatore opere d’arte scultorea, pittorica, argenti, paramenti e arredi liturgici, che testimoniano la vita spirituale e religiosa, e la cultura artistica della Diocesi nei suoi rapporti con il resto d’Italia. Il percorso espositivo si articola in cinque sezioni, organizzate cronologicamente e si completa con la sezione dedicata alla figura e all’opera del “Venerabile Raffaello delle Nocche, Vescovo di Tricarico (1922-1960)”. Luogo solitamente chiuso, si potrà visitare eccezionalmente in occasione delle Giornate FAI. Il Palazzo Vescovile è un sito che fa parte dell’Itinerario europeo delle Giornate FAI d’Autunno, avendo beneficiato di un contributo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per interventi di restauro.

MIGLIONICO (MT)  
Il vecchio forno di Via Trento 
Il forno comunale di Miglionico si trova in Via Trento, nell’antico quartiere di Sant’Angelo, dove sorgono alcuni importanti edifici come palazzo Corleto e i resti delle torri di avvistamento, testimonianza dell’antica cinta muraria della città. L’antico forno riveste un interesse storico in quanto, pur nella semplicità della sua conformazione architettonica, risulta significativa per il suo impianto produttivo, rappresentando l’ultima testimonianza di un’antica attività e tradizione artigianale. Il manufatto è realizzato in muratura in pietra, composto da un primo piano destinato alla preparazione e consegna dei prodotti, cui si accede attraverso una piccola porta, e da un secondo piano con la calotta in muratura dove è visibile la canna fumaria. Un piccolo varco alla destra del forno conduce sul retro del locale, spazio un tempo destinato a deposito della materia prima o del legname. L’intero forno è ricoperto da un tetto a doppia falda rivestito con i tradizionali coppi curvi in argilla. Esternamente si presenta con pietrame a vista recentemente restaurato. Normalmente aperto inorari limitati, nel corso delle Giornate d’Autunno si potrà visitare, nonché assistere a una dimostrazione dell’antica arte della panificazione.

TURSI (MT)   
Rione La Rabatana: Storia di Saraceni, Goti e Bizantini        
L’antico centro storico di Rabatana nella città di Tursi, con le sue case in pietra, grotte e vicoli stretti, conserva un’atmosfera d’altri tempi con tracce di influenze arabe. Fino agli anni ’70 erano in funzione frantoi, mulini e botteghe di artigiani, ora chiusi, ma che hanno assunto valenza di simbolo culturale, celebrato anche dal poeta Albino Pierro. Intorno all’826, in tutto il sud della penisola ci furono numerose e violente incursioni arabe. Negli anni successivi i Saraceni abitarono il borgo, lo ingrandirono e gli diedero il nome, in ricordo del loro borgo arabo Rabhàdi. Nell’890 i Bizantini riconquistarono questi territori e riuscirono a cancellare definitivamente l’impronta araba dalle terre lucane. L’intero centro prese il nome di Toursikon, dal fondatore Turcico. Nel 1848, durante la primavera dei popoli, Tursi vide il manifestarsi di moti demaniali che consentirono l’occupazione di vasti territori della mensa vescovile e dei demani. Durante il 1861 nei boschi circostanti si attestarono i primi fatti di brigantaggio. Gli edifici e i palazzi storici di questo antico quartiere raccontano di un passato fatto di lavoro e ingegno. Progettati con architetture essenziali e funzionali, sono costruiti con materiali locali come pietra, legno, mattoni, riflettendo uno stile rustico e autentico. Soffitti con travi a vista e pavimenti in pietra o terracotta custodiscono le tracce di vite laboriose. Vi si visiteranno la Cattedrale dell’Annunziata, eretta nel XV secolo, la Chiesa di Santa Maria Maggiore, costruita dai monaci basiliani nel IX-X secolo, la barocca Chiesa di San Filippo Neri, dedicata al Santo Patrono della città, la Chiesa di San Michele Arcangelo del X secolo, il convento di San Francesco d’Assisi e il palazzo del Barone Brancalasso, chiamato “Palazzo del Barone”. Infine, si aprirà il castello, costruito dai Goti intorno al V secolo su una collina e difeso da tre voragini di oltre cento metri. Si visiteranno inoltre alcuni antichi frantoi e una tipica abitazione della Rabatana. La Rabatana è un sito che fa parte dell’Itinerario europeo delle Giornate FAI d’Autunno, in quanto beneficia di un contributo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per la valorizzazione e promozione turistica.

GENZANO DI LUCANIA (PZ)          
Chiesa e Monastero della SS. Annunziata       
Il complesso monastico di Santa Maria Annunziata sorge su un promontorio circondato da tre profondi valloni, con vista sull’antica fonte di Capo d’Acqua e, sullo sfondo, il Monte Vulture. Si tratta di uno dei più antichi insediamenti francescani della Basilicata. Fu fondato nel 1321 da Aquilina di Monteserico per subire modifiche, trasformazioni e ampliamenti fino alla metà del XVIII secolo. Fu abitato dalle religiose dell’Ordine di Santa Chiara fino al 1905 e successivamente destinato a usi civili, dopo essere passato in proprietà al Comune. È in disuso e abbandonato dalla metà del secolo scorso. Il monastero presenta il tipico impianto compatto, con edifici disposti su tre lati del chiostro, a formare un quadrilatero. La chiesa, a navata unica, presenta un’aula a pianta di ottagono irregolare allungato, coperta da una volta a botte lunettata. La facciata, in conci irregolari di pietra arenaria locale, è caratterizzata nel registro superiore da tre aperture intervallate da due orologi solari, da un cornicione di coronamento con romanelle in coppi e laterizi, e da un portale cinquecentesco con trabeazione sormontata dallo stemma partito di Giacomo Alfonso Ferrillo e della moglie Maria Balsa, conti di Muro e signori di Acerenza e Genzano nei primi anni del Cinquecento. L’apparato decorativo interno, completamente riorganizzato a metà del Settecento, presenta i caratteri stilistici tipici del barocco napoletano del XVIII secolo. Il complesso monastico di Santa Maria Annunziata di Genzano di Lucania, con 10.481 voti, è risultato il primo Luogo del Cuore in Basilicata e il ventunesimo a livello nazionale nel Censimento FAI del 2022. I partecipanti alle Giornate FAI potranno visitare la chiesa, il cantiere di restauro dell’organo settecentesco, il chiostro, il giardino e alcuni ambienti del Monastero rimasti chiusi al pubblico per oltre ottant’anni.

POTENZA
Comune di Potenza     
Il palazzo di Città si trova in piazza Matteotti, anticamente denominata piazza Sedile perché vi sorgeva il seggio dell’università, ovvero il luogo delle riunioni del popolo in occasione delle assemblee elettorali. Già nell’Ottocento il Palazzo presentava la caratteristica della vasta sala a pian terreno con un grande arco scoperto, a guisa di portico. Il piano superiore venne ricostruito o restaurato intorno al 1827. Nel 1888 il palazzo fu abbattuto e riedificato più ampio nello stesso luogo. Restaurato e ampliato più volte, nel 1945 fu costruito l’ultimo piano con gli Uffici tecnici del Comune. L’antico edificio, ormai non più esistente, risaliva al XV secolo e accoglieva la cappella di San Nicola che con il decreto Murat fu poi sconsacrata per diventare il primo teatro della città, dalla denominazione omonima. Durante il ventennio fascista la struttura venne sostituita da un edificio in stile neoclassico destinato a ospitare il Partito Nazionale Fascista. L’edificio del Comune fu eretto nel 1882 nell’area prima occupata dal Sedile, una struttura medievale ristrutturata dopo il terremoto del 1826. Il nuovo palazzo è caratterizzato da un’importante balconata al primo livello su gattoni in pietra. Sviluppato su tre livelli, presenta cornicioni modanati all’altezza dell’imposta degli archi a tutto sesto delle aperture. Nel 1905 fu operato un ampliamento del fabbricato con la costruzione di un’ala destinata a ospitare una scuola, la quale venne poi demolita dopo il sisma del 23 novembre 1980. Nella giornata di domenica 12 ottobre nel Palazzo del Consiglio si terrà una breve performance a cura dell’Associazione Gommalacca Teatro ispirata alla prima rappresentazione lirica che si tenne proprio nell’antico teatro cittadino, “La Gazza Ladra” di Rossini.

Elenco completo dei luoghi aperti in BASILICATA e modalità di partecipazione all’evento su: https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-autunno/i-luoghi-aperti/?regione=BASILICATA

Si ringrazia la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, da anni al fianco del FAI in occasione degli eventi nazionali. Nel corso delle Giornate FAI d’Autunno cinquanta siti storici, artistici e culturali destinatari di finanziamenti europei o rappresentativi delle politiche europee, saranno visitabili a testimonianza dell’impegno dell’Europa nella salvaguardia e sviluppo del patrimonio culturale italiano ed europeo. Le Giornate FAI d’Autunno 2025 si svolgono con il Patrocinio del Ministero della Cultura, di Regione Basilicata, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane. Si ringrazia per il sostegno Fondazione CARICAL.

Si ringraziano la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, da tempo al nostro fianco con i suoi volontari, e il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze armate che hanno concesso l’apertura di alcuni loro luoghi simbolo. Si ringrazia il Fondo Edifici di Culto per averci concesso l’apertura di alcune chiese di sua proprietà nell’ambito dell’accordo di collaborazione siglato con il Ministero dell’Interno. Un ringraziamento per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione all’Arma dei Carabinieri e alla Croce Rossa Italiana.

Le Giornate FAI d’Autunno 2025 sono rese possibili grazie al fondamentale sostegno di importanti aziende illuminate:

Dolce&Gabbana, la casa di moda che fin dalla sua fondazione riconosce e promuove le eccellenze artigiane italiane e le bellezze artistiche e architettoniche del territorio, di nuovo vicina al FAI in qualità di Partner. Una speciale collaborazione basata sui valori comuni di italianità, cultura, tradizione, educazione e bellezza.

Groupama Assicurazioni, tra i principali player del settore assicurativo in Italia, da sempre impegnata nella salvaguardia del nostro patrimonio e già Corporate Golden Donor del FAI, rinnova il suo sostegno all’evento in qualità di Sponsor per il terzo anno consecutivo.  

Seda International packaging Group, fondata in Italia nel 1964 e con sedi in Europa e Nord America, è un’eccellenza internazionale leader nella produzione di food packaging in carta. Già a fianco della Fondazione nella cura e manutenzione della Baia di Ieranto (Bene FAI a Massa Lubrense), consolida il suo sostegno in qualità di Sponsor dell’evento come naturale espressione dei propri valori aziendali, innovazione, sostenibilità e tutela del patrimonio ambientale.

Despar, presente da sessantacinque anni in Italia con oltre 1300 punti vendita a insegna Despar, Eurospar e Interspar e attenta alle esigenze dei territori in cui è presente, dal 2022 è vicina al FAI e per il terzo anno Sponsor dell’evento.

Si ringrazia Ferrero, storica amica del FAI, che per l’occasione offrirà le specialità Ferrero Rocher, fresche di produzione, in una selezione di luoghi.

Si ringrazia, inoltre, ITA Airways, azienda sostenitrice per il terzo anno consecutivo e che ha scelto di affiancare il FAI per contribuire alla tutela del patrimonio italiano di arte e natura.

Grazie, infine, a Ferrarelle Società Benefit, Partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI, che ha donato il proprio prodotto per l’iniziativa ed è presente tra i luoghi visitabili con il suo Parco Sorgenti di Riardo (CE), patrocinato FAI ed esempio virtuoso di gestione responsabile delle risorse custodite, nonché di valorizzazione del patrimonio agricolo-paesaggistico.

Le Giornate FAI d’Autunno chiudono la Settimana di sensibilizzazione Rai dedicata ai beni culturali in collaborazione con il FAI. Dal 6 al 12 ottobre, come ormai da oltre 10 anni, Rai conferma l’impegno del Servizio Pubblico multimediale alla promozione, cura e tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano. Rai sarà infatti in prima linea al fianco del FAI con tutti i canali radiofonici e televisivi e attraverso RaiPlay e RaiPlay Sound per creare un racconto corale che metterà al centro la bellezza e la sostenibilità del nostro patrimonio. Rai è Main Media Partner del FAI e supporta in particolare le Giornate FAI d’Autunno 2025 anche attraverso la collaborazione di Rai per la Sostenibilità ESG.

Il FAI ringrazia la FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta per la preziosa e duratura collaborazione, che rappresenta un passo importante volto a coniugare la tutela del paesaggio e del patrimonio culturale con un modello di mobilità dolce, capace di valorizzare i territori e ridurre l’impatto ambientale.

Grazie di cuore per l’organizzazione e la gestione dell’iniziativa a tutti i Delegati della Rete territoriale del FAI – 19 Direzioni Regionali, 134 Delegazioni, 112 Gruppi FAI, 94 Gruppi FAI Giovani e 18 Gruppi FAI Ponte tra culture – e a tutti i volontari attivi in Italia.

Un ringraziamento anche ai 9.000 Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati in collaborazione con i loro docenti, che hanno l’occasione di accompagnare il pubblico in visita nei luoghi aperti dal FAI nel loro territorio, sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della loro comunità.

Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.

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