domenica, 24 Novembre 2024

Bardi e il ricordo a Balvano del terremoto ‘80

Balvano è il paese simbolo della devastazione del terremoto del 23 novembre 1980. Oggi, come ogni anno, la comunità si ferma per ricordare le vittime di quella tragica notte. La giornata di commemorazione inizia con una messa solenne nella chiesa ricostruita di Santa...

Il presidente Bardi all’evento “Panorama on the road” di Matera

L’intervista del direttore di Panorama, Maurizio Belpietro, al presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha aperto oggi a Matera, nella cornice del Relais Alvino, “Panorama on the road”, l’evento itinerante promosso dallo storico settimanale per esaminare con...

Nuova pubblicazione per Marco Verrillo: si tratta di Ciò che è rimasto, un viaggio intimo e poetico attraverso la ricerca di sé stessi per riscoprire la propria essenza.

Ciò che è rimasto èil nuovo volume della collana Ibrida di SP Scrivere Poesia Edizioni, appassionata e indipendente Casa Editrice Solidale, pesarese, ma trapiantata in provincia di Lecce avente come scopo primario la buona poesia e sostenere le principali Onlus italiane nelle loro battaglie.

In Ciò che è rimasto, Verrillo ci introduce alla storia di un poeta e artista che si ritrova intrappolato in un labirinto emotivo, alla ricerca della propria autenticità. Attraverso dialoghi vibranti, prosa poetica e sottili contaminazioni con il dialetto napoletano, l’autore ci guida in una serie di micro-racconti che dipanano la storia di un uomo alla ricerca della sua identità. Marco Verrillo trasporta il lettore in un mondo ricco di emozioni e riflessioni profonde, dove ogni pagina è una scoperta e ogni parola un’esperienza. Con una sensibilità unica e sotteso senso dell’ironia, l’autore esplora i temi universali dell’amore, della perdita, della speranza e della rinascita, offrendo al lettore uno specchio per contemplare la propria esistenza. Ciò che è rimasto è un’opera fuori dall’ordinario, che celebra la potenza della resilienza umana e l’inebriante bellezza della vita stessa. È un invito a guardare dentro di sé e a abbracciare… ciò che resta, con tutta la sua imperfezione e bellezza.

Dalla postfazione di Selene Pascasi: “L’amore, nell’opera di Marco Verrillo, è anch’esso testimonianza indelebile di verità. È un amore che non cede il passo a facili inganni, che non sceglie comode scorciatoie e che, nel bene o nel male, non concede sconti. È l’amore che scava, ferisce e salva. È l’amore che accoglie il dolore come un dono, l’amore che cattura occhi e pelle. Così, a colpi di fotogrammi spiazzanti, nudi di fronzoli e di sovrastrutture, l’autore ci inchioda al suo ritmo festoso e malinconico, lasciandoci lo spazio ideale per raccogliere i brandelli di ogni nostra identità taciuta, accarezzare tutti i sogni sopiti, svegliarli e finalmente rinascere avendo cura di amarci”.

Marco Verrillo nasce a San Giovanni a Teduccio, periferia est di Napoli, nel 1978.

Già dall’età di 10 anni si appassiona alla scrittura di testi e poesie.

Presto si presentano le prime occasioni per far conoscere al pubblico i suoi scritti attraverso readings e letture. Alcune sue poesie vengono tradotte in lingua rumena e inserite in un’antologia italo-rumena intitolata Sentiment latin – Sentimento latino.

Nel 2004, presso la sala consiliare della città di Pomigliano d’Arco (NA) partecipa al Premio Internazionale città di Pomigliano d’Arco, con l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica.

Ha pubblicato Cose che dicono niente (2011), Carni Raccolte (IVVI, 2020) e Le Forme di un corpo (pubblicazione indipendente, 2022). La sua prima collaborazione con SP è Hai disarmato il mio tempo (2022)

Ciò che è rimasto è ordinabile presso www.scriverepoesia.it/shop e presto catalogabile presso centinaia di librerie indipendenti italiane.

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