Nel rispetto dei diritti delle persone indagate e della presunzione di innocenza, per quanto risulta allo stato attuale, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio, si comunica quanto segue. La Polizia di Stato di Matera ha dato esecuzione al...
Riceviamo e pubblichiamo da Gianrocco Guerriero, divulgatore scientifico freelance e scrittore:
“Il dolore delle foglie” di Antonella Radogna e Nicola Cavallo (l’una l’autrice delle poesie e l’altro delle foto a pagina piena, affiancate come sposi davanti ad un altare) non è semplicemente un libro-come tanti altri-in cui un’immagine si sforza di interpretare un pensiero. No, sarebbe troppo banale. Si tratta invece di un dialogo surreale, e per tale ragione efficace, in cui quelle immagini, trascese a “eidola” (nell’accezione epicurea del termine) prendono a dialogare con le parole provocando a volte cortocircuiti illuminanti di senso, e altre feedback positivi di significato che esplodono nella mente mostrando al lettore-osservatore l’estetica dell’essenza, ovvero il fascino dell’invisibile che muove il mondo.
La poesia relativa alla copertina, ad esempio, va snidata sul retro del libro, restituendo una simmetria nascosta, in un gioco tortuoso di coerenza non scontata, con tutto il resto.
Ho scelto a fatica una “coppia”, fra le trenta possibili. Non a caso: la poesia è l’unica che contiene un enjambement, figura retorica che mi è molto cara perché denota compiutezza nell’incompiutezza; mentre la foto ha una bellezza che non le deriva dalla perfezione del soggetto, quanto semmai dal suo disfacimento che riesce a restituire immediatamente il fascino malinconico del tempo, dell’attesa e del rimpianto.
Cosicché il legame “chimico” che fonde versi e eidola è molto più profondo di quello che può emergere da una lettura e uno sguardo provvisori, quelli tipici del nostro tempo. Qualsiasi altra cosa sarebbe di troppo.
Il volume è ben curato, è edito da Altrimedia, consta di 79 pagine e porta il prezzo di 18 euro.