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Londra vittoriana, anno 1888, una città in bilico tra luci e ombre, tra progresso economico e arretratezza dei diritti sociali. È qui che lo scrittore e giornalista Fadi Musa ci conduce con il suo romanzo I Signori di Whitechapel (Edizioni Mea), un libro che ben si inserisce tra il genere Giallo – Thriller e la Fiction storica.
Whitechapel è un luogo misterioso e complesso, un quartiere nebbioso i cui vicoli, di notte, sembrano essere percorsi soltanto dall’aria gelida della Londra di fine Ottocento. Eppure in quelle strade si muovono i mostri. L’angosciosa serie di efferati omicidi compiuti dal serial killer Jack lo squartatore agisce da sfondo alle bellicose e crudeli vicende dei protagonisti del racconto.
Di madre italiana e padre palestinese, Fadi Musa è giornalista e content creator. Ha collaborato e prodotto contenuti per diverse testate, tra cui Il Sole24Ore, il Financial Times e SkyTg24 e scrive romanzi per esplorare mondi lontani, immergersi in realtà torbide e assistere a fatti di sangue seppure mantenendo una comoda distanza di sicurezza, come lui stesso spiega.
“Scrivo per evadere dalla routine. Spesso le nostre vite, nella loro frenesia, sono monotone e stressanti – ha dichiarato. Una combo micidiale, che porta inevitabilmente a voler fuggire, anche solo per un’ora. Amo il cinema e la letteratura per questo motivo. Nel momento in cui guardo un film o leggo un libro, riesco a immergermi nelle vicende raccontate e viverle con i protagonisti, dimenticandomi del resto.
Mentre ho scritto questo romanzo ero all’università, preparavo gli esami, seguivo le lezioni e, quando potevo, uscivo con gli amici. Col senno di poi non era tanto male come vita. Ancora non avevo pensieri e preoccupazioni che solo successivamente, crescendo e lavorando, ho scoperto. Eppure avevo lo stesso il bisogno di fuggire dalla routine e sprofondare in avventure che mai avrei potuto vivere.
Scrivendo I Signori di Whitechapel sono riuscito a catapultarmi indietro nel tempo, nel quartiere londinese, lasciandomi tutto alle spalle. Mi sono addentrato negli stretti e angusti vicoli di una città sbiadita dal fumo dell’industria a carbone; ho respirato l’aria pregna dell’odore di spezie provenienti da tutto l’impero britannico, ho conversato con chi viveva ai margini della società, e ho guardando il male negli occhi”.
Il linguaggio e i dialoghi danno forza al ritmo rapido e incalzante del racconto, che rapisce il lettore e lo catapulta in un finale sorprendente ed inquietante, tanto da sembrare quasi surreale.
I Signori di Whitechapel è, insomma, per tutti coloro che, come l’autore, vogliono viaggiare, distrarsi e vivere un’avventura per staccare la spina.
Sinossi:
Londra, 1888.
Il quartiere di Whitechapel è controllato da due famiglie criminali. La prima possiede il business del gioco d’azzardo e dell’oppio, la seconda il racket della prostituzione. Con questa separazione di mercato il quartiere malfamato ha trovato un equilibrio quasi stabile e, malgrado i suoi abitanti, riesce a vivere in pace. L’ordine si incrina con gli efferati crimini del serial killer Jack lo Squartatore.
Uno scaltro forestiero e un’audace e spregiudicata prostituta cercheranno di sfruttare i terribili omicidi per imporsi come nuovi padroni del quartiere. Lo faranno aprendo una casa di piacere nel cuore di Whitechapel. La reazione delle due potenti famiglie non si farà attendere.
La scalata al potere dei nuovi contendenti provocherà la fine della pace a Whitechapel e lo scoppio di una guerra criminale, combattuta con il piombo delle pallottole, lame di coltelli, colpi d’ingegno, alleanze e tradimenti. Nel susseguirsi e il sovrapporsi dei torbidi intrecci c’è anche spazio per l’amore. Un amore concreto, passionale e carnale, che sa però concedersi pure rari momenti di gentilezza, rapimento ed estasi. Il tutto ambientato nella Londra vittoriana, una città in bilico tra luci ed ombre, tra progresso economico e arretratezza dei diritti sociali.
Biografia:
Negroni con scorza d’arancia, sigaretta elettronica e Queen in cuffia a tutto volume. Animale notturno, amante del cinema e appassionato di storia, Fadi Musa, classe ’91, vive a Roma. Si è laureato in scienze politiche e specializzato in giornalismo e comunicazione digitale.
Madre italiana e padre palestinese, ha soggiornato per lunghi periodi a Ramallah, Londra, Bristol, Parma e Milano. Oggi è giornalista e content creator. Ha collaborato e prodotto contenuti per diverse testate, tra cui Il Sole24Ore, il Financial Times e SkyTg24.