martedì, 3 Dicembre 2024

2 Luglio, sono otto i bozzetti pervenuti (sei per la categoria amatori e due  per la categoria costruttori) per il bando di concorso per la costruzione del nuovo carro trionfale in onore di Maria SS. della Bruna

Sono otto i bozzetti pervenuti per il 𝖻𝖺𝗇𝖽𝗈 𝖽𝗂 𝖼𝗈𝗇𝖼𝗈𝗋𝗌𝗈 𝗉𝖾𝗋 𝗅𝖺 𝖼𝗈𝗌𝗍𝗋𝗎𝗓𝗂𝗈𝗇𝖾 𝖽𝖾𝗅 𝗇𝗎𝗈𝗏𝗈 𝖼𝖺𝗋𝗋𝗈 𝗍𝗋𝗂𝗈𝗇𝖿𝖺𝗅𝖾 𝗂𝗇 𝗈𝗇𝗈𝗋𝖾 𝖽𝗂 𝖬𝖺𝗋𝗂𝖺 𝖲𝖲. 𝖽𝖾𝗅𝗅𝖺 𝖡𝗋𝗎𝗇𝖺, opera che accompagnerà la santa protettrice di Matera durante la lunga e intensa giornata del 2 Luglio 2025. Nel dettaglio, sono sei...

Consegna lavori per lo studentato di Matera

Semaforo verde per il nuovo studentato di Matera. Giovedì 5 dicembre, alle 10 presso il Campus universitario in via Lanera, ci sarà una conferenza stampa per presentare il progetto e contestualmente saranno consegnati i lavori. Come sede, il Dipartimento...

Durante il periodo quaresimale sempre raccontavo ai miei alunni la storia di Maria l’Egiziaca.

Nata nel 344 ad Alessandria d’Egitto, Maria fuggì dalla propria casa all’età di dodici anni abbandonandosi ad una vita dissoluta e guadagnandosi da vivere elemosinando e facendo la prostituta, anche se nella sua Vita si racconta di come spesso rifiutasse i soldi offerti per i propri favori sessuali.

La storia ci dice che all’età di ventinove anni incontrò ad Alessandria un gruppo di pellegrini che si stavano imbarcando per Gerusalemme e, spinta dal desiderio di lasciare l’Egitto per visitare nuove terre, s’imbarcò con loro, seducendoli uno dopo l’altro.

Una volta arrivata nella città, il giorno della festa della croce, fu impedita dal recarsi insieme ai suoi compagni nella Basilica da una forza che la tratteneva. Resasi conto del motivo di quell’impedimento, si mise a pregare davanti all’icona della Madre di Dio e solo dopo riuscì ad entrare e ad adorare la Croce di Gesù.

Uscendo, pregò nuovamente davanti alla stessa icona della Madre di Dio e sentì una voce che le disse «se attraverserai il fiume Giordano, ritroverai quiete e beatitudine».

Eccola in cammino nell’aspro deserto di Giuda dove inizia la sua vita eremitica e penitente, sotto il sole implacabile e durante i rigidi inverni, nutrendosi di datteri e piante selvatiche, ma soprattutto pregando e meditando.

Un giorno le appare nel deserto un monaco di nome Zosimo che si offre di portarle in futuro l’Eucarestia.

Ma Maria era già da quarantasei anni nel deserto ed era molto vecchia.

Zosimo ritorna da lei in quaresima per la Comunione, varca il Giordano stupefatto perché i suoi piedi camminano sull’acqua e trova Maria debole, ma felice per il grande dono.

Quando l’anno successivo egli ritornò, Maria non c’era più, ma sulla sabbia Zosimo s’accorse di alcune lettere.

Cominciò a leggere:

Padre Zosimo, seppellisci il corpo dell’umile Maria.

Restituisci la terra alla terra e prega per me.

Sono morta la notte della Passione del Signore,

dopo aver ricevuto il divino e mistico Banchetto”.

È questa la storia di Maria l’Egiziaca; un cristianesimo serio, ma soprattutto un cristianesimo pieno di pace.

Sant’Antonio Abate diceva: “Come i pesci muoiono se restano troppo a lungo fuori dell’acqua, così i monaci che indugiano fuori della loro celle o trascorrono il tempo con uomini del mondo perdono l’intensità della pace interiore”.

Nicola Incampo

Responsabile dell’IRC e della Pastorale Scolastica della Conferenza Episcopale di Basilicata

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