mercoledì, 27 Novembre 2024

Ieri 11 febbraio abbiamo festeggiato la Madonna di Lourdes.

Lourdes ricorda le apparizioni mariane più famose della storia.

Esse avvennero nel 1858 ed ebbero come protagonista una ragazza di quattordici anni di nome Bernadette Soubirous.

La Vergine le apparve per ben diciotto volte in una grotta, lungo il fiume Gave. Le parlò nel dialetto locale, le indicò il punto in cui scavare con le mani per trovare quella che si rivelerà una sorgente d’acqua, al contatto con la quale sarebbero scaturiti molti miracoli.
Un momento importante fu quando, in un’apparizione avvenuta il 25 marzo, festa dell’Annunciazione, alla ripetuta richiesta di Bernadette, la Vergine disse di essere l’Immacolata Concezione, venendo così a confermare il dogma del concepimento immacolato di Maria promulgato da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 (quattro anni prima).

Che cosa vuol dire Immacolata Concezione?

Vuol dire che la Vergine Maria, pur essendo stata concepita dai suoi genitori (sant’Anna e san Gioacchino) così come vengono concepite tutte le creature umane, non è mai stata toccata dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento.

Perché la vergine Maria è stata concepita immacolatamente?

La risposta sta nel fatto che la Vergine Maria non solo avrebbe dovuto concepire il Verbo incarnato e quindi portare con sé, nel Suo Grembo, il Dio fattosi uomo; ma anche perché avrebbe dovuto dare al Verbo incarnato la natura umana.

Infatti nel catechismo affermiamo che Gesù Cristo è vero Dio ma anche vero uomo.

Ebbene, non si può pensare che Dio, somma perfezione e somma purezza, possa aver ricevuto la natura umana da una creatura toccata –anche se brevemente – dal peccato e, quindi, in quanto tale, soggetta in qualche modo all’azione del Maligno.

Nel Prefazio leggiamo “Tu hai preservato la Vergine Maria da ogni macchia di peccato originale, perché, piena di grazia, diventasse degna Madre del tuo Figlio. In Lei hai segnato l’inizio della Chiesa, sposa di Cristo senza macchia e senza ruga, spendente di bellezza. Da Lei, vergine purissima, doveva nascere il Figlio, agnello innocente che toglie le nostre colpe; e tu sopra ogni altra creatura la predestinavi per il suo popolo avvocata di grazia e modello di santità”.

Maria ha rischiato la lapidazione, si è resa disponibile al chiacchiericcio, alle accuse, ai sospetti.

La sua fedeltà e docilità sono state condite e impreziosite dal rischio.

Nulla ci può allontanare dalla meta quando nel cuore si cova il desiderio di arrivare.

E Dio non delude, compie i suoi progetti senza sconvolgere i nostri, realizza i suoi desideri, ma non mortifica i nostri sogni.

Nicola Incampo
Responsabile Regionale per l’IRC e la Pastorale Scolastica della Conferenza Episcopale di Basilicata

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