venerdì, 22 Novembre 2024

Nella tarda mattinata  di oggi 13 dicembre, una pattuglia automontata della  Compagnia della Guardia di Finanza di Lauria, in servizio di perlustrazione per  la repressione dei traffici illeciti, ha individuato, presso un’area di sosta lungo il  tratto autostradale dell’A2 del Mediterraneo compreso tra gli svincoli di  Lagonegro Sud e Lauria Nord un’autovettura sospetta, tipo Renault Megane  Scenic, procedente in direzione sud.
Durante il controllo, il conducente e unico occupante del mezzo, un cittadino  albanese di 42 anni residente nel Paese delle Aquile, in un primo tempo  dimostratosi tranquillo ed impassibile, ha cercato di fornire ai militari operanti  del Nucleo Mobile della Compagnia indicazioni rassicuranti circa le circostanze  del suo viaggio. Tuttavia, è incorso in successive contraddizioni, avendo  fornito versioni diverse sulla provenienza e la destinazione dello stesso.
Le operazioni di approfondimento del controllo, svolte sotto il coordinamento  del PM presso la Procura della Repubblica di Lagonegro – Dott.ssa Colella e  seguite dal Procuratore Capo della Repubblica Dott. Vittorio Russo, si sono  sviluppate attraverso un’accurata ispezione dell’abitacolo, del vano bagagli  e  del vano motore. Proprio in questa parte dell’automezzo è stato individuato il  nascondiglio di un quantitativo di cocaina.
Nel dettaglio, attraverso un’artificiosa modifica dell’alloggiamento della batteria  di alimentazione, era stata ricavata un’intercapedine utilizzata per il posizionamento dello stupefacente. Il pacco contenente la cocaina, non  individuabile da una sommaria ricognizione visiva del vano motore, era stato   avvolto in un involucro in plastica per sottovuoto, una pellicola in cellophane  ed, esternamente, in un sacchetto in plastica. Il confezionamento era stato  altresì impregnato di una sostanza gelatinosa, probabilmente dentifricio. Tali  modalità vengono di norma adottate per tentare di limitare la possibilità di  scoperta da parte delle unità cinofile.
La cocaina individuata è risultata ammontare a un  chilogrammo e, alle prime  analisi speditive, ha evidenziato un grado di purezza dell’80%. Gli investigatori,  ritengono, pertanto, che se ne sarebbero potute ricavare circa 5000 dosi per la  vendita al dettaglio, con un ricavo compreso tra euro 50.000 e 60.000. Il valore  all’ingrosso si aggira intorno ai 30-35 mila euro.
Il soggetto albanese è stato tratto in arresto in flagranza di reato ed associato  al carcere di Potenza.
L’intervento repressivo ha confermato come le direttrici di collegamento  stradali centro-sud lungo siano interessate dal transito di mezzi utilizzati per  perpetrare traffici illeciti di vario genere. 

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