mercoledì, 27 Novembre 2024

Prosegue con costanza e determinazione l’azione dei Carabinieri in provincia di Matera, quotidianamente impegnati nel capillare controllo del territorio teso a garantire il rispetto della legalità anche sui luoghi di lavoro, ancora troppo sovente scenari di incidenti le cui conseguenze sono rese maggiormente tristi dal fatto che il più delle volte risultano corollario del mancato rispetto di normative e procedure di sicurezza.

Nell’ambito di tali servizi, nella giornata del 21 maggio, a Matera, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia congiuntamente al personale dell’Unità Operativa Medicina del Lavoro e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro dell’ASM, nell’ambito di uno specifico servizio teso al contrasto degli illeciti in materia di sicurezza sui posti di lavoro, hanno effettuato un controllo ad un cantiere che stava eseguendo lavori edili  in pieno centro di Matera ed esattamente nella zona Sassi.

Dal controllo è emersa la violazione delle norme di sicurezza. In particolare presso un cantiere, sono stati sorpresi gli operai mentre erano impegnati nelle attività edili senza l’uso dei caschi protettivi, nonostante vi fossero dei carichi sospesi molto pericolosi. Il controllo segue quello fatto qualche giorno prima nella stessa zona e dove sono state riscontrate infrazioni dello stesso tipo. Nonostante questi controlli serrati da parte dell’Arma, in collaborazione con le unità specializzate, ed i noti fatti di cronaca quasi quotidiani, di infortuni gravi suoi luoghi di lavoro, si continua ad assistere ad inosservanze reiterate e che mettono in pericolo l’incolumità degli stessi lavoratori.

Da inizio anno, sono stati eseguiti 26 servizi mirati, che hanno interessato oltre 50 cantieri e aziende, per un totale di circa 200 lavoratori controllati, che hanno portato alla denuncia alla Procura materana di 16 persone, a 25 sanzioni amministrative elevate ed alla sospensione di 8 cantieri. I reati contestati nel corso dei primi mesi del 2021 sono principalmente quelli dell’assenza dei piani operativi di sicurezza, delle omesse visite mediche dei lavoratori e soprattutto il mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.

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