lunedì, 10 Novembre 2025

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Sarà inaugurata a Matera il primo novembre alle 19 nello Studio Arti Visive in via delle Beccherie n. 41 “Patrizia Da Re. Una sottile linea di luce”, un ciclo di incisioni ispirate agli affreschi delle chiese rupestri. Un omaggio alla città e a un legame che dura da oltre quarant’anni.In principio erano le grotte e da quelle cavità l’umanità ha tratto riparo, fede e arte. Matera, scavata nella roccia e nutrita dalla propria spiritualità, è il cuore da cui nasce la nuova mostra di Patrizia Da Re, artista padovana che con le sue incisioni restituisce voce e luce a un patrimonio millenario.

Il suo rapporto con la città dei Sassi risale alla fine degli anni Settanta, quando, accompagnata da Gianfranco Fragasso — amico e guida, cui la mostra è dedicata — visitava le chiese rupestri all’epoca poco conosciute ed abbandonate. Da allora, quelle immagini antiche si sono sedimentate nella sua memoria fino a rinascere oggi in 19 incisioni originali, eseguite con le tecniche dell’acquaforte e dell’acquatinta, processi che scavano e corrodono la lastra come il tempo fa con la pietra. Le superfici incise evocano gli affreschi materani, la loro fragilità e la loro forza spirituale, restituendo un dialogo tra materia e luce.

Dalla Cripta del Peccato Originale alla Chiesa di Santa Lucia alle Malve, da San Nicola dei Greci a San Giovanni in Monterrone, fino alla Cattedrale di Matera, l’artista ha tratto ispirazione da lacerti pittorici e figure sacre: dal Cristo Pantocratore al Prato di papaveri, da Santa Barbara alla Madonna del latte. Tutte le opere sono attraversate da un filo d’oro, simbolo della luce divina e umana che unisce le generazioni di artisti, credenti e viaggiatori che hanno abitato questi luoghi.

«Incidere, scavare, dipingere: sono gesti che mi mettono in contatto con ciò che è nascosto, con la memoria che la pietra custodisce» afferma Patrizia Da Re. Con questo progetto, l’artista rende omaggio a Matera e alla sua storia, trasformando la memoria in una narrazione contemporanea di spiritualità, ricerca e poesia visiva.

L’esposizione si inserisce nel percorso di valorizzazione di una città che, dopo Matera Capitale Europea della Cultura 2019, si prepara al nuovo titolo di Capitale del Mediterraneo della Cultura e del Dialogo 2026, riaffermando il suo ruolo di ponte tra passato e futuro, tra la spiritualità delle origini e la visione di una città che continua a essere simbolo di rinascita e dialogo tra i popoli.

Inaugurazione sabato 1 novembre ore 19.00 alla presenza dell’artista.

La mostra resterà aperta fino al 15 novembre 2025.

Catalogo con testi di Gianni Maragno, Roberto Linzalone, Anna Da Re e Pierluigi Rossi.

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