venerdì, 5 Dicembre 2025

Vent’anni di attività del Centro Gala-Don Gnocchi

Si è svolta questa mattina, presso la Sala Ottagonale della Tenuta Gala di Acerenza, la celebrazione dei vent’anni di attività del Centro di Riabilitazione “Don Michele Gala – Don Gnocchi”, una delle strutture di riferimento della Fondazione Don Gnocchi in Basilicata....

“L’auto con cui hanno rapinato una gioielleria è quella di suo figlio, dobbiamo venire a casa per verificare se tra i suoi gioielli è presente la refurtiva.”

Con queste parole pronunciate ieri mattina intorno alle 11 per telefono, un sedicente carabiniere ha mandato nel panico una coppia di anziani di Matera. I due, che hanno effettivamente un figlio che lavora fuori, sono andati immediatamente a prendere i monili nell’attesa che i militari dell’Arma potessero fare un riscontro.

Il copione della truffa, per fortuna solo tentata grazie all’arrivo di un altro figlio che ha subito intuito il raggiro, è uguale a quello di tante altre purtroppo andate a segno: prima, la telefonata sul telefono fisso di un finto carabiniere che, lamentando una linea disturbata si fa dare il numero di cellulare, non riagganciando però dal fisso per impedire che le vittime possano comunicare con altre persone; poi, il racconto concitato di ciò che è accaduto, che ovviamente manda in tilt le vittime del raggiro, per giustificare la “visita” a casa.

In pratica, la signora non ha esitato un attimo a prendere tutto l’oro che aveva e a metterlo sul tavolo, in attesa dei Carabinieri. Quando è arrivato l’altro figlio, la donna lo ha comunicato al finto maresciallo che ha esortato la signora a mandarlo nei pressi di una farmacia dove lo avrebbe aspettato: un escamotage per avere, invece, campo libero e poter entrare in casa indisturbato. Il figlio però, resosi immediatamente conto della situazione, con le varie confezioni di gioielli sparpagliate sul tavolo e la madre agitata al telefono, ha fatto interrompere la chiamata – “Mamma, chiudi subito, è una truffa!” – e ha avvisato la Polizia.

“Forse non avrei dovuto far chiudere ma chiamare la Polizia mentre erano ancora in linea – si rammarica – ma in quei momenti mi è sembrata la cosa più giusta da fare. Dispiace che certa gente non si fa scrupoli a raggirare persone deboli, fa leva sull’emotività. Mio padre, tra l’altro, un paio di settimane fa, era stato di nuovo preso di mira da un truffatore. È accaduto davanti a un panificio, un signore si è presentato come suo ex collega di lavoro. Carpendogli con tono estremamente amichevole informazioni, lo ha invitato a entrare in macchina dove gli ha proposto la vendita, a 400 euro, di un orologio del valore di 13mila euro. Mio padre ha avuto la prontezza di uscire dall’auto, accorgendosi della situazione poco chiara. Simili truffe sono all’ordine del giorno, i mass media ne danno continuamente notizia eppure, alla luce di questa esperienza, mi sono reso conto quanto possa essere semplice rimanerne vittime.

Desidero ringraziare – conclude – per la professionalità e la cortesia la centrale operativa della Questura di Matera”.

Visto il moltiplicarsi di episodi simili anche nella città dei Sassi, l’invito è quello di tenere alta la guardia e chiamare subito il 113 o il 112.

Rossella Montemurro

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