Il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, esprime cordoglio a nome dell’intera Giunta e di tutta la comunità regionale per il tragico epilogo dell’incidente stradale, avvenuto giovedì al Pantano di Pignola, che ha visto salire a due il bilancio delle...

“Devo scovare Noah e chiedergli cosa sta succedendo. Sono stufa di fare sempre la docile bambolina con tutti. Non ne posso più di essere Claire, mia cara. Mia madre controllava ogni cosa, e io ero costretta ad aggirare con cautela le sue imprevedibili esplosioni di collera. E ripensandoci capico che anche Noah ha avuto il pieno controllo su di me. È stato lui a corteggiarmi. Ed è stato lui a lasciarmi. Perché permetto sempre alla gente di fare di me ciò che vuole? Di ferirmi. Di abbandonarmi. Di controllare ciò che provo e ciò che sono.”
Erano a un passo dal matrimonio Claire e Noah quando Noah, all’improvviso, sparisce. Lo fa il giorno del loro anniversario: Claire si presenta nel suo ufficio con una sorpresa e scopre che Noah non lavora più lì da mesi. Da allora non torna più a casa, non risponde più al telefono. Ha fatto perdere ogni traccia, come se non avesse mai avuto una relazione con Claire. Ha fatto ghosting a tutti gli effetti.
La ragazza è incredula, sbigottita, affranta. Sulle prime non perde la speranza di chiarire, è sicuramente un equivoco. Ma con il passare delle ore il “mistero” si infittisce: Noah detestava i social e invece ha un profilo Facebook dal quale ha accuratamente bloccato Claire. Con il sostegno di Sukhi, una collega di lavoro che prende a cuore la situazione diventandole amica, scopre una vera e propria vita parallela del suo fidanzato, rendendosi conto di quanto poco sapesse davvero di lui – nonostante fosse convinta di conoscerlo bene.
Inizia così l’avvincente – e inquietante – Un sottile segreto (Piemme, traduzione di Stefania Cherchi), l’esordio della scrittrice anglo giapponese Callie Kazumi. Un thriller che scava a fondo nei chiaroscuri della psiche umana.
Il presente sospeso di Claire si alterna, nella narrazione, alle pagine del suo diario che scandiscono l’inizio del rapporto con Noah e a episodi del passato – per niente semplice – della donna. Claire, infatti, è stata cresciuta da una madre anaffettiva e dispotica. La sua è stata un’infanzia senza amiche, circondata da uomini poco raccomandabili, partner occasionali della madre che in loro e nell’alcol trovava il suo rifugio ideale.
Cercando disperatamente un senso alla repentina “sparizione” di Noah, Claire scopre che, da tempo, lui aveva un’altra donna: la splendida Lilah, una giovane bionda svedese: “Sono io l’altra donna. Non la perfetta Lilah”.
In un ribaltamento di ruoli e situazioni, con un’angoscia e un senso di smarrimento che coinvolgono inevitabilmente anche il lettore, Claire scopre l’esistenza di una casa elegante in un quartiere residenziale di Londra. Tra mille interrogativi, tanta ansia, e la consapevolezza di aver perso qualsiasi certezza, l’unico punto fermo rimane la probabilità, concreta, di non aver mai conosciuto sul serio l’uomo che le era accanto e, di riflesso, neanche sé stessa.
Un sottile segreto è la rivelazione di un talento non indifferente.
Una curiosità: la Kazumi ha iniziato a scrivere questo romanzo dopo che suo padre le ha regalato On Writing di Stephen King, un libro che ha cambiato il suo modo di vedere la scrittura.
Rossella Montemurro

