martedì, 26 Novembre 2024

10eLotto: vinti 100mila euro a Balvano e oltre 62mila a Grassano

Il 10eLotto premia la Basilicata. Nel concorso di venerdì 22 novembre, come riporta Agipronews, la vincita più alta arriva da Balvano, in provincia di Potenza, con un 9 da 100mila euro. Colpo da 62.375 euro, invece, a Grassano, in provincia di Matera, grazie a sei...

“Sappiate che questo premio per me non sancisce un arrivo, ma una ripartenza. Per me ogni traguardo è soltanto una tappa lungo il percorso dissestato e non segnalato della vita. È grazie a questo premio infatti se da domani potrò dedicarmi finalmente a ciò a cui aspiro da sempre, il mio sogno nel cassetto: rilasciare interviste saccenti, sproloquiando trombonate assurde e supponenti. È grazie al prestigio di cui gode questo premio se ho finalmente il profilo giusto per potermi dedicare a questa gloriosa attività, che ha reso odiosi molti grandi.”

È un passaggio del “discorso tenuto da Attilio Giacomazzi davanti allo specchio del bagno di casa propria prima di recarsi a una premiazione durante la quale non vinse niente”, dal racconto Grazie a tutti di Saverio Raimondi, emblematico di come i premi letterari siano croce e delizia di ogni scrittore. In Italia ce sono centinaia ma solo pochissimi in grado di lanciare davvero un romanzo. Ed è sulle partecipazione a riconoscimenti ambiti o a quelli di nicchia che verte una spassosa antologia di racconti, Tutti i nostri premi (Racconti Edizioni) curata da Emiliano Ceresi, Giacomo Ferrara e Mattia Fiorillo (voci e autori del podcast letterario Ragù).

La protagonista del racconto di Veronica Raimo, Il Premio Generosità,  si lancia in un amarcord che la riporta agli anni delle elementari, con la maestra Devota che aveva istituito un bel po’ di premi da assegnare a fine anno  ai bambini meritevoli: il Premio Italiano, il Premio Matematica, il Premio Geografia, il Premio Storia, il Premio Scienze e il premio più ambito di tutti: il Premio Generosità.

Giulio Mozzi, invece, ha in Solo a me stesso un alter ego, anche lui docente di scrittura creativa che proprio durante un corso conosce due gemelle. Insieme, sono una macchina da guerra nei concorsi letterari: sempre prime e, nel caso in cui non vincano, riescano comunque a raggiungere il podio. Hanno esperienza, metodo, sono infallibili e neanche un maestro come lui riesce ad eguagliarle. Come in tutte le discipline ci sono gli specialisti, i vincitori di allori seriali, ma anche chi non ci si avvicina nemmeno di striscio, chi affetta noncuranza e chi briga dietro le quinte.

Vargas va decisamente oltre. In Amici doo Strega riesce a “infiltrare” nella seriosità e nell’autorevolezza del Premio fondato da Maria e Goffredo Bellonci un personaggio improbabile e strambo che si esprime in romanesco eppure decide le sorti della cinquina, in barba agli Amici della Domenica.

Insieme ai loro elaborati anche quelli di Gilda Policastro, Alessandro Gori, Stella Poli, Ugo Cornia, Valentina Maini, Valerio Lundini, Carolina Cavalli, Marco Rossari, Matteo Marchesini, Paola Moretti, Giordano Tedoldi, Luca Pisapia, Federica Sabelli, Francesco Pacifico, Luca Ricci, Domitilla Pirro, Michele Masneri e Saverio Raimondo.

“Vincere un premio, rifiutarlo, e che lo sappiano tutti. – si legge nella prefazione di Ceresi, Ferrara e Fiorillo – O vincere il premio, ricevere la chiamata, declinare gentilmente, e fare in modo che non lo si venga a sapere: lasciar vincere un altro. Se possibile, non candidarsi. Oppure far capire da subito che un premio non è cosa che si concili con la propria idea di Letteratura, o più semplicemente con l’idea di sé stessi. Non presentarsi, o non potersi presentare. Lasciare un messaggio o mandare qualcun altro. Oppure invece accettarlo, e costringersi a quella particolare forma letteraria che è il discorso di accettazione, o di ringraziamento.”

Rossella Montemurro

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