Un segreto che fa di lei una donna orribile, un segreto che ha custodito per anni e che all'improvviso viene rivelato in un libro. Non si sa chi sia l'autore, chi voglia distruggerla all'improvviso. Catherine Ravenscroft, una giornalista investigativa, documentarista...
Uscito da pochi mesi, l’ultimo romanzo dello scrittore Giovanni Margarone Storia di un punto e virgolapubblicato con bookabook si è già aggiudicato il 2° posto al Premio Letterario Nazionale “Città di Taranto” Ed. 2022, il 4° posto al Concorso Argentario 2022, la “Menzione speciale della critica” al Premio Massa città fiabesca di mare di marmo 2022 e il “Premio Rinnovamenti” come finalista al Concorso “Le parole arrivano a noi dal passato 2022” di Rogliano (CS).
Pagine intense, che celebrano la nascita di una consapevolezza mai incontrata e un inno al cambiamento.
È possibile cambiare le persone, cambiare il mondo che ci circonda, arrivando anche a cambiare se stessi? Demetrio lo sa bene, lui che aveva condotto una vita solitaria fatta di ansie e paure, dal gusto insipido delle cose lasciate a perire. Lui è sempre stato un uomo solo, così retrivo da schivare chiunque incrociasse per la sua via. Solo a casa, suo rifugio naturale e cattedrale della sua solitudine, in cui egli si sentiva al sicuro, abbandonato a una pace inviolabile e lontano dal mondo esterno. La solitudine era la sua unica compagna più che un modo di vivere.
La sua vita, però, sembra destinata a mutare per sempre in un giorno preciso della sua esistenza: ma come? Appare difficile immaginarlo, visto che fino a quel momento si era rassegnato a un vivere insipido e grigio. Tuttavia, la vita è anche piena di cose belle, di emozioni profonde, di metamorfosi e riserva sempre qualcosa con le sue opportunità.
“Storia di un punto e virgola è un romanzo che si disallinea un po’, come tipologia, da quelli che ho scritto in precedenza, in quanto ho voluto evidenziare quanto sia il contrasto tra prima e dopo nel cambiamento personale, la verve della vita nuova, la pregnante potenza della palingenesi esistenziale – ha dichiarato l’autore. Nei precedenti romanzi, ho narrato le storie di persone seguendo quel modus letterario che integra i romanzi di formazione, ma qui ci ho messo un pizzico di sale in più.
Riguardo all’ispirazione che mi ha portato a scrivere queste pagine, dico soltanto che gli spunti nascono spesso dalle nostre esperienze di vita e dalla conoscenza delle persone con le quali, in qualche modo, abbiamo avuto a che fare. Sulla base di certi spunti, qui ho voluto raccontare di un uomo che non avrebbe attirato l’interesse, ma che poi è diventato interessante.
Il protagonista ci insegna che, nella vita, l’importante è avere la consapevolezza dei propri errori, accoglierli con molta umiltà e affrontarli per trasformarli in trampolini attraverso cui migliorarsi perché la vita è un dono ed è breve, non va sprecata e ci può essere sempre una seconda opportunità”.
Chiunque, insomma, può cambiare, se vuole; migliorando la sua condizione esistenziale, ritrovandosi nel rinnovamento, scuotendosi di dosso la polvere del passato.
L’autore
Giovanni Margarone è nato nel 1965 e vive e lavora in Friuli. La sua narrativa è contraddistinta da pacatezza alternata a intensità, un contrasto che incuriosisce i suoi lettori. Le sue opere hanno ricevuto numerosi riconoscimenti in concorsi letterari nazionali e internazionali. È autore di “Oltre l’orizzonte” (2013), “Note fragili” (2018), “Le ombre delle verità svelate” (2018), “E ascoltai solo me stesso” (2019) e “2020 il mondo si è fermato. Ci avrà insegnato qualcosa?” (2021).
Sinossi
Demetrio conduce una vita insipida, solitaria e dominata dalle fobie: fobia delle persone, dei temporali, del denaro che scorre tra le sue mani senza che egli lo possa trattenere. Alla soglia della mezza età, Demetrio è convinto che la sua routine non debba subire cambiamenti e che, seppur triste e grigia, così è stata impostata. Eppure, un giorno rimane colpito da un libro esposto nella vetrina di una libreria. D’impeto entra e lo acquista: sarà la lettura di questo e di altri volumi dello stesso autore a rappresentare per lui il punto che la sua vita incolore necessitava, e la virgola, l’inizio di una nuova esistenza.