"Dobbiamo tornare a guardare l'alba e il tramonto con gli occhi della meraviglia prima che con gli occhi del giudizio". Lo ha affermato la psicologa e psicoterapeuta rogersiana Maura Anfossi, riferendosi al colore arancione, questa sera nella città dei Sassi nella...
Prosegue, nell’incantevole scenario di Palazzo Malvinni Malvezzi, la rassegna organizzata dall’associazione Amabili Confini, dedicata ai traduttori e alle traduttrici dei classici della letteratura o di quelle opere della narrativa contemporanea appartenenti al cosiddetto “canone letterario”. “Si entrerà nel vivo delle storie e si scopriranno gli aspetti peculiari del lavoro di traduzione, un viaggio periglioso ma strabiliante dalla lingua di partenza a quella di arrivo” – afferma il direttore artistico Francesco Mongiello.
Giovedì 14 settembre alle 18:30, l’ospite del secondo appuntamento, Daniele Petruccioli, parlerà di 1984 di George Orwell, in un monologo dal titolo “La traduzione come distopia”. Il romanzo, pubblicato nel 1949, è considerato un’opera profetica che ha previsto con almeno cinquant’anni di anticipo cosa sarebbe successo con l’avvento di un mondo dominato dalla tecnologia.
L’incontro sarà introdotto da Rita Montinaro.
Daniele Petruccioli è nato e vive a Roma. Traduce da portoghese, francese e inglese. Insegna Traduzione Editoriale dal Portoghese e Teoria della Traduzione all’Università di Roma «Unint». Ha vinto i premi di traduzione «Luciano Bianciardi» 2010, «Annibal Caro» 2021, «Semeria casinò di Sanremo» 2022. Ha pubblicato i saggi Falsi d’autore. Guida pratica per orientarsi nel mondo dei libri tradotti (Quodlibet 2014), Le pagine nere. Appunti sulla traduzione dei romanzi (La lepre 2017), i romanzi La casa delle madri (TerraRossa 2020, nella dozzina dello Strega), Si vede che non era destino (TerraRossa 2023) e il racconto Sotto la città (Tetra- 2022).
1984 (sinossi). È guerra perpetua, nel mondo, tra Oceania, Eurasia ed Estasia. E Londra, capitale europea dell’Oceania, è una città in rovina, stremata dalla dittatura del Grande Fratello e dalla miseria. In questo scenario cupo e desolato, entrato ormai a pieno titolo nel nostro immaginario e nella cultura popolare, Orwell disegna il futuro della società moderna. La tragica ribellione di Winston Smith al Grande Fratello e la storia del suo amore per Julia sono lo specchio in cui Orwell riflette in modo lucido e senza sconti sul destino che potrebbe attendere un’umanità che ha fatto di tutto per eliminare se stessa: libertà personali controllate dall’autorità, storia e memoria riscritte e manipolate, e un linguaggio, unico baluardo di libertà, asservito al potere. Riproposto in una nuova traduzione, che ne restituisce le atmosfere cupe e allucinate e il linguaggio a volte brutale, 1984 è uno dei classici moderni più letti e citati, perché ci ricorda ancora oggi cosa può accadere quando l’esercizio del pensiero viene impedito e dire la verità diventa un atto rivoluzionario.
Qui, di seguito, il calendario degli incontri successivi della rassegna “Scrittori allo specchio”:
giovedì 21 settembre,“Il volto crudele della gente per bene”, a cura di Gaja Cenciarelli. Monologo su Un brav’uomo è difficile da trovare di Flannery O’Connor. Introduce l’incontro Selena Andrisani (associazione Amabili Confini);
giovedì 28 settembre,“Passi e pensieri in una giornata londinese. Giugno 1923”, a cura di Anna Nadotti. Monologo su La signora Dalloway di Virginia Woolf. Introduce l’incontro Agnese Ferri (associazione Amabili Confini);
giovedì 5 ottobre, “Una scatenata danza comica”, a cura di Marco Rossari. Monologo su Il circolo Pickwick di Charles Dickens. Introduce l’incontro Francesco Moro (associazione Amabili Confini);
“Scrittori allo specchio” è realizzata con il patrocinio del Comune e della Provincia di Matera. Il programma completo della rassegna è online su https://www.amabiliconfini.it/scrittori-allo-specchio-2023/. L’ingresso a tutti gli appuntamenti sarà libero fino ad esaurimento posti. Le registrazioni delle dirette saranno disponibili sulla pagina facebook dell’associazione Amabili Confini.