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Provvedimenti destinati a “rivoluzionare” l’assetto dell’assistenza in Basilicata nell’ottica di garantire equità e uguaglianza nell’accesso alle cure su tutto il territorio lucano. In perfetta sintonia con quanto riportato nel Piano strategico regionale. Nell’ultima seduta della Giunta è stata approvata una delibera che, nel rispetto del mutato quadro normativo, ridisegna la medicina territoriale per rispondere alle esigenze di una regione caratterizzata da una popolazione sempre più anziana, una crescente incidenza di malattie croniche e, soprattutto, una geomorfologia complessa.
Prima novità: all’interno dei sei distretti sanitari, principalmente per ovviare alla carenza di medici di famiglia, è stato deciso di costituire una Aft (Aggregazione funzionale territoriale) ogni 23mila abitanti circa, vale a dire un team di camici bianchi che garantirà l’assistenza sanitaria h24, sette giorni su sette. “Ogni distretto – spiega l’assessore regionale alla salute, politiche per la persona e Pnrr, Cosimo Latronico – avrà 3 Aft per i medici di medicina generale, 3 per la specialistica ambulatoriale, 1 Aft per i pediatri. Per ogni Aft, inoltre, si prevede una Uccp (Unità complessa di cure primarie), la cui allocazione sarà individuata tra le strutture territoriali in corso di realizzazione o anche già esistenti”. Ricordiamo che lo sviluppo e la diffusione delle Uccp in Italia sono avvenuti in seguito a un accordo Stato-Regioni siglato nel 2006 in cui era stato prefissato l’obiettivo di deospedalizzare l’assistenza primaria.
Il modello funzionale delle Aft anticipa un’altra importante novità: dal 1° gennaio 2025, infatti, sarà introdotto il ruolo unico dei medici di medicina generale: “Si tratta – precisa Latronico – del superamento dell’attuale distinzione tra medici di assistenza primaria a ciclo di scelta e i medici di continuità assistenziale, attraverso la messa in disponibilità di incarichi che, con un’unica pubblicazione, consentirà l’affidamento di convenzioni, a tempo indeterminato, tali da garantire a tutte le aggregazioni funzionali (diciannove, quante sono le Case di Comunità previste dal Pnrr) la presa in carico del bacino di utenza di quel territorio. In questo modo ci sarà una compensazione nello squilibrio esistente tra carenze di medici di medicina generale (a ciclo di scelta e 118) ed esuberi di medici nell’attuale continuità assistenziale (guardia medica)”. Un processo di integrazione che – rileva l’assessore – avrà ricadute sull’aspetto occupazionale, producendo lo sblocco di tanti incarichi temporanei in incarichi a tempo indeterminato. Tutto ciò significa anche rendere più attrattivo e remunerato lo svolgimento degli incarichi in Basilicata: “A latere della costituzione delle Aft – spiega Latronico – il nuovo modello organizzativo funzionale prevede la ridefinizione del numero degli ambiti territoriali ottimali (Aot), passando da 45 a 19 per la Medicina generale, tante quante sono le Aft, e da 13 a 6 per la Pediatria di libera scelta, tanti quanti sono i distretti”.
Un sistema che, nel suo complesso, tiene conto della ricalibratura del rapporto medici/abitanti: un medico ogni 1.200 abitanti (prima il rapporto era di 1 ogni 1.000) e un pediatra ogni 850 bambini di età fino a 14 anni e non più fino a 6. “La revisione del cosiddetto “rapporto ottimale” (numero di medici necessari rispetto alla popolazione residente in un ambito territoriale) – sottolinea l’assessore – unita alla previsione delle aggregazioni funzionali coincidenti con i nuovi ambiti ottimali territoriali, consentirà ai sei distretti sanitari di non ritrovarsi sprovvisti di medici. In questo modo – aggiunge – offriamo un incentivo alla professione, annullando la sperequazione degli incarichi e il frequente paradosso secondo il quale in ambiti adiacenti e vicini tra loro si verificano da una parte carenze di medici e dall’altra professionisti con numero di pazienti oltre il massimale”.
Il pieno avvio operativo delle Aft e delle Uccp avverrà con la realizzazione di tutte le strutture previste e finanziate con il Pnrr, ma il recepimento di quanto definito dalla Giunta regionale dovrà essere accompagnato, fin da subito, dalla redazione e approvazione di accordi integrativi regionali (di concerto con i sindacati di categoria), all’interno dei quali dovranno essere declinate le disposizioni utili all’operatività e agli aspetti economici relativi ad Aft e Uccp.
“Il rimodellamento dell’assistenza territoriale – prosegue Latronico – ha il preciso intento di garantire universalità, uguaglianza ed equità a tutto il territorio lucano nell’accesso alle cure. Il sistema, inoltre, prevede un uso ponderato e responsabile delle risorse e gioca un ruolo chiave nella prevenzione e nella diagnosi precoce delle malattie. Grazie alla vicinanza ai pazienti – conclude l’assessore – è possibile intercettare precocemente i segnali di malattie, intervenendo con tempestività e migliorando le prospettive di guarigione”.