Entra nel vivo #ioleggoperché, il progetto nazionale di educazione e promozione della lettura organizzato dall'Associazione Italiana Editori (AIE) per la creazione e il potenziamento delle biblioteche scolastiche. Numeri da record per la nona edizione, in...
Seconda settimana sulle
scene per Petrolio. Uomo e natura nell’era dell’Antropocene, il progetto di
Matera 2019 curato da Associazione Basilicata 1799 dedicato al pensiero e alle
arti performative e che prende forma a Matera tra il Parco del castello
Tramontano e il campus dell’Università degli Studi della Basilicata per
riflettere sulle grandi questioni ambientali e sociali della contemporaneità. È
la volta della sezione “Sedimenti”, a cura di Massimo Carosi.
scene per Petrolio. Uomo e natura nell’era dell’Antropocene, il progetto di
Matera 2019 curato da Associazione Basilicata 1799 dedicato al pensiero e alle
arti performative e che prende forma a Matera tra il Parco del castello
Tramontano e il campus dell’Università degli Studi della Basilicata per
riflettere sulle grandi questioni ambientali e sociali della contemporaneità. È
la volta della sezione “Sedimenti”, a cura di Massimo Carosi.
Quattro giovani e
affermati coreografi selezionati lungo le sponde del Mediterraneo – Bassam Abou
Diab (Libano), Yeinner Chicas (Spagna/Nicaragua), Olimpia Fortuni (Italia) e
Leonardo Maietto (Italia) – mettono in dialogo pratiche, culture e linguaggi
per elaborare una coreografia collettiva. Si debutta sabato 22 e domenica 23,
alle ore 19.30, al Parco del castello Tramontano di Matera.
affermati coreografi selezionati lungo le sponde del Mediterraneo – Bassam Abou
Diab (Libano), Yeinner Chicas (Spagna/Nicaragua), Olimpia Fortuni (Italia) e
Leonardo Maietto (Italia) – mettono in dialogo pratiche, culture e linguaggi
per elaborare una coreografia collettiva. Si debutta sabato 22 e domenica 23,
alle ore 19.30, al Parco del castello Tramontano di Matera.
L’intero progetto, dal
titoloWho cares? Ecologia del dialogo, si articola in una sessione di musica
live del musicista libanese Ayman Sharaf El Dine, esperto di strumenti musicali
della tradizione mediorientale; quindi procede con l’esibizione dei quattro
coreografi, e termina con un dj set di Stefano Zazzera.
titoloWho cares? Ecologia del dialogo, si articola in una sessione di musica
live del musicista libanese Ayman Sharaf El Dine, esperto di strumenti musicali
della tradizione mediorientale; quindi procede con l’esibizione dei quattro
coreografi, e termina con un dj set di Stefano Zazzera.
Il progetto della sezione
“Sedimenti” verrà presentato venerdì 21 alle ore 18.30 presso il campus
dell’Università degli Studi della Basilicata di Matera in un incontro pubblico
tra il curatore Massimo Carosi e i coreografi, cui farà seguito una sessione di
prove aperte al Parco del castello Tramontano.
“Sedimenti” verrà presentato venerdì 21 alle ore 18.30 presso il campus
dell’Università degli Studi della Basilicata di Matera in un incontro pubblico
tra il curatore Massimo Carosi e i coreografi, cui farà seguito una sessione di
prove aperte al Parco del castello Tramontano.
Dopo la sezione
“Giacimenta” con i debutti internazionali di Maria Hassabi, Alessandro
Sciarroni e Silvia Rampelli, il parco del castello materano offrirà un’altra
affascinante prospettiva sulla danza e le arti performative
contemporanee.
“Giacimenta” con i debutti internazionali di Maria Hassabi, Alessandro
Sciarroni e Silvia Rampelli, il parco del castello materano offrirà un’altra
affascinante prospettiva sulla danza e le arti performative
contemporanee.
«In scena prende forma un
territorio immaginario del Mediterraneo, una geografia al di fuori da ogni
toponomastica e etnografia possibile, che porta con sé le architetture e le
tradizioni del Libano, dell’Italia e della Spagna. In questa terra di incontro
l’unica merce di scambio è il dialogo tra i corpi, impegnati nella creazione di
un vocabolario, danzato, suonato, fatto di gesti e azioni, incastri e conflitti
per rispondere alla domanda Who cares? / A chi importa?». Il senso stesso della
sezione “Sedimenti” risiede nella metafora geologica di una roccia che si
sfalda in frammenti per poi ricomporsi in nuova roccia. Così diverse
sensibilità e soggettività artistiche si incontrano su un terreno comune in cui
il ricorso a un senso di comunità tra gli artisti viene eletto a metafora della
necessità di coesione sociale per reagire alle grandi incognite ambientali,
economiche e sociali dei nostri tempi.
territorio immaginario del Mediterraneo, una geografia al di fuori da ogni
toponomastica e etnografia possibile, che porta con sé le architetture e le
tradizioni del Libano, dell’Italia e della Spagna. In questa terra di incontro
l’unica merce di scambio è il dialogo tra i corpi, impegnati nella creazione di
un vocabolario, danzato, suonato, fatto di gesti e azioni, incastri e conflitti
per rispondere alla domanda Who cares? / A chi importa?». Il senso stesso della
sezione “Sedimenti” risiede nella metafora geologica di una roccia che si
sfalda in frammenti per poi ricomporsi in nuova roccia. Così diverse
sensibilità e soggettività artistiche si incontrano su un terreno comune in cui
il ricorso a un senso di comunità tra gli artisti viene eletto a metafora della
necessità di coesione sociale per reagire alle grandi incognite ambientali,
economiche e sociali dei nostri tempi.
La sezione “Sedimenti” è
il risultato di un lungo percorso di residenza creativa che si è snodato tra
Firenze, Beirut, Ravenna e Matera, in rete con diverse importanti
organizzazioni della danza internazionale: Cantieri Danza (Ravenna), Danza
Urbana (Bologna), Trayectos (Saragozza, Spagna), Anghiari Dance Hub (Anghiari),
Fabbrica Europa (Firenze), Ravenna Festival (Ravenna), Maqamat (Beirut, Libano)
e Network Anticorpi XL.
il risultato di un lungo percorso di residenza creativa che si è snodato tra
Firenze, Beirut, Ravenna e Matera, in rete con diverse importanti
organizzazioni della danza internazionale: Cantieri Danza (Ravenna), Danza
Urbana (Bologna), Trayectos (Saragozza, Spagna), Anghiari Dance Hub (Anghiari),
Fabbrica Europa (Firenze), Ravenna Festival (Ravenna), Maqamat (Beirut, Libano)
e Network Anticorpi XL.
Petrolio. Uomo e natura
nell’era dell’Antropocene è un progetto di Matera Capitale europea della
cultura 2019 co-prodotto con Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Associazione
Basilicata 1799, ed è realizzato con il fondo etico di BCC Basilicata in collaborazione
con l’Università degli Studi della Basilicata. È curato da Francesco Scaringi e
Giuseppe Biscaglia.
nell’era dell’Antropocene è un progetto di Matera Capitale europea della
cultura 2019 co-prodotto con Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Associazione
Basilicata 1799, ed è realizzato con il fondo etico di BCC Basilicata in collaborazione
con l’Università degli Studi della Basilicata. È curato da Francesco Scaringi e
Giuseppe Biscaglia.
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