domenica, 24 Novembre 2024

Bardi e il ricordo a Balvano del terremoto ‘80

Balvano è il paese simbolo della devastazione del terremoto del 23 novembre 1980. Oggi, come ogni anno, la comunità si ferma per ricordare le vittime di quella tragica notte. La giornata di commemorazione inizia con una messa solenne nella chiesa ricostruita di Santa...

Il presidente Bardi all’evento “Panorama on the road” di Matera

L’intervista del direttore di Panorama, Maurizio Belpietro, al presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha aperto oggi a Matera, nella cornice del Relais Alvino, “Panorama on the road”, l’evento itinerante promosso dallo storico settimanale per esaminare con...

La prima immagine di lei è una grande provocazione per il lettore e un grande servizio per la coscienza del lettore stesso. È una lettura psicagogica, è una di quelle cose che provocano andando a sviluppare la propria anima, ci consentono di aprire uno spiraglio e in quello spiraglio andare a mettere qualcosa. Questo è un libro che ci impegna a sentire con il cuore e pensare con la mente.” Lo psicoterapeuta Piero Caforio ha definito così il nuovo romanzo della scrittrice Caterina Amrbosecchia, presentato nel pomeriggio a Matera nella splendida cornice di Palazzo Bernardini.

“Quella di Maddalena Di Dio e di sua figlia Marta è una storia inventata ma è un compendio di tante storie che ho ascoltato.  La realtà è molto più a tinte fosche di una vicenda messa su carta. Non possiamo immaginare quanto possa segnare un evento simile, l’abbandono da parte di una madre, nella vita di una donna o di un uomo. Madda è un personaggio molto problematico,  sentendosi inadeguata si comporta di conseguenza”, ha sottolineato l’Autrice.

Secondo il dott. Caforio, “Madda è la negazione della possibilità di amare. È una creatura thanatos, non ha scintilla di vita. Non ha un rapporto con la vita ma un rifiuto: per me Madda è stata l’incontro con la mia negatività. E leggendo questo libro sembra di assistere a un convegno di psicopatologia”.

L’Autrice ha affermato di aver cercato “di portare all’esasperazione tutti quegli aspetti negativi che ognuno di noi ha.  Ho attinto a quelle che sono le nostre fragilità, le nostre inadeguatezze.  Madda ha il senso di identità molto sfumato.  Rimane incinta, vuole questo figlio e vuole che sia diverso da lei.  Nella seconda parte la trama verte su Marta, la figlia, che a nove anni scappa da casa per fuggire da una situazione che la atterrisce”.  

Dopo la “prima” gremita al Salone Internazionale del libro di Torino, La prima immagine di lei, edito da Gelsorosso, ha fatto l’en plein anche nella Città dei Sassi in una presentazione ricca di spunti di riflessione.

Caterina Amrbosecchia è nata a Matera, dove vive e insegna Scienze umane e sociali e Psicologia.

Laureata in Filosofia presso l’Università degli Studi di Bari, ha pubblicato Sedano 40, una raccolta di aforismi e brevi racconti, e Ibraforever. Manuale semiserio di un’amante del calcio, un libro sul mondo del calcio e della scuola.

Con la Gelsorosso ha pubblicato: La donna giusta (2017) e Sette secondi (2018).

Nel 2020 il suo racconto “Il viale delle nuvole soffici” è stato inserito nell’antologia Futuro anteriore. La vita che verrà in 21 racconti a cura di Michele Marolla, edito sempre dalla Gelsorosso.

La prima immagine di lei è il suo terzo romanzo.

Rossella Montemurro

Pubblicità

Pubblicità
Copy link
Powered by Social Snap