"Dobbiamo tornare a guardare l'alba e il tramonto con gli occhi della meraviglia prima che con gli occhi del giudizio". Lo ha affermato la psicologa e psicoterapeuta rogersiana Maura Anfossi, riferendosi al colore arancione, questa sera nella città dei Sassi nella...
Un libro toccante che restituisce la verità sulla personalità, i sogni, i pensieri e le emozioni di una ragazza sfortunata, Elisa Claps scomparsa a soli 16 anni nel 1993 a Potenza. La studentessa, i cui poveri resti furono rinvenuti nella Chiesa della Santissima Trinità del Capoluogo lucano fu assassinata da Danilo Restivo che per il delitto è stato condannato all’ergastolo. Il libro “Sono io Elisa Claps” (Edigrafema), scritto dalla giornalista Mariagrazia Zaccagnino, è stato presentato sabato pomeriggio nella centralissima piazza Vittorio Veneto a Matera in un incontro organizzato dalla libreria Mondadori. L’autrice, che nella serata ha conversato con la giornalista Eva Bonitatibus, ha riferito che ha conosciuto Filomena Iemma, la mamma di Elisa, nel 2006. Da allora ne è nata una stabile amicizia e in tutto questo tempo la mamma di Elisa, che oggi ha 86 anni, le ha raccontato la vita dell’amata figlia, da bambina e poi da adolescente, la sua delicatezza, i desideri, le aspirazioni della ragazza, la sua grande sensibilità sociale. “Filomena – ha detto Mariagrazia Zaccagnino- è una donna dolcissima che mantiene tanta dignità nel dolore e nella continua ricerca della verità sui depistaggi relativi al caso Claps. Un giorno mi ha consegnato i diari della ragazza perché voleva che io li leggessi e così ho fatto”. I quaderni di Elisa sono stati poi fondamentali per la stesura del testo che è praticamente scritto “a sei mani e a tre voci”, come ha detto Zaccagnino, attraverso i pensieri di Elisa, i ricordi di Filomena e la sua personale testimonianza di terza persona che ha raccolto ed elaborato il tutto. Alla presentazione materana, cui era presente l’editrice Antonella Santarcangelo, è intervenuta per telefono Filomena Iemma (non ha potuto partecipare in quanto infortunata) che ha ringraziato l’autrice per il lavoro e i presenti per la solidarietà e l’affetto. Alcuni passi del volume sono stati letti Maria Antonietta Soldovieri.
Filippo Radogna