Domani, mercoledì 15 gennaio presso il “Casino Padula”, nel Rione Agna Le Piane, la Polizia di Stato di Matera effettuerà un’esercitazione, nel corso della quale sarà simulato un intervento della Squadra di Negoziazione, struttura di nuova istituzione, per...
Riceviamo e pubblichiamo da Legabiente Matera:
In questi giorni a Legambiente sono arrivate diverse segnalazioni che hanno a che fare con i falò che anche a Matera come in molte altre città, per consuetudine, vengono accesi il 19 marzo, vigilia dell’equinozio di primavera e giorno in cui si festeggia San Giuseppe. Dalle cataste di legna preparate con rami di alberi ancora verdi piantati per l’arredo urbano del parco del Rione Pini a quelle allestite con mobili vecchi che oltre al legno hanno anche parti metalliche e plastiche. Ma la maggior parte delle rimostranze sono state quelle relative all’ordinanza del sindaco che ha vietato i falò per motivi di sicurezza e di tutela della salute pubblica. Noi pensiamo che i falò non costituiscono un pericolo se vengono rispettate alcune norme fondamentali: delimitare le aree, isolarle, assicurare distanze di sicurezza e vigilanza, ardere solo legna secca allo stato naturale. Quello che non è assolutamente comprensibile è un divieto emanato a pochi giorni dalla data della ricorrenza, senza un confronto con i cittadini, coi ragazzi che si sono impegnati a organizzare i falò per far rivivere una tradizione legata ai riti propiziatori e di rinascita. La progressiva de-ritualizzazione di alcune pratiche sociali ritenute arcaiche costituiscono una perdita di patrimonio culturale, processi che un’amministrazione attenta e consapevole deve essere in grado di gestire e non di abolire.