venerdì, 29 Novembre 2024

Emergenza idrica: nuovo rapporto Arpab sull’acqua potabilizzata

“Il campione analizzato non presenta superamenti dei valori ed è in linea con i risultati del precedente prelievo”. L’Arpab, su mandato dell’Azienda sanitaria di Potenza, ha analizzato le acque in uscita dal potabilizzatore di Masseria Romaniello attraverso un...

A seguito di indagini dirette dalla DDA della Procura della Repubblica di Potenza, condotte con straordinario impegno dagli agenti di Polizia della Squadra Mobile della Questura di Matera e dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Potenza, quest’ultima quale articolazione dei Servizi interprovinciali di Polizia Giudiziaria di questo Distretto di Corte d’Appello, si è proceduto nel corso della mattinata odierna, sul territorio della provincia di Matera, all’esecuzione di un provvedimento cautelare disposto dal Gip Distrettuale del Tribunale di Potenza, nei confronti di 29 soggetti ritenuti responsabili di traffico e spaccio di consistenti quantitativi di sostanze stupefacenti, oltre che detenzione illegale di armi di provenienza illecita, munizionamento, materiale esplodente ed altro.

Le indagini dei poliziotti delle squadre mobili di Potenza e Matera hanno accertato che il sodalizio criminoso oltre ad avere rapporti d’affari con rifornitori stranieri, soprattutto albanesi – che erano in grado di procurare elevate quantità di stupefacente come 2 kg di cocaina in pochi giorni – aveva relazioni criminali con tutti i maggiori clan del Metapontino, riuscendo a mantenere una vera e propria equidistanza. In corso anche numerose perquisizioni con l’ausilio delle unità cinofile. Impiegati circa 150 agenti della Polizia di Stato.

L’attività di indagine denominata “Paride”, degna di nota anche per la rapidità di esecuzione, ha preso avvio con il rinvenimento operato nel mese di dicembre scorso in agro del comune di Bernalda, con l’esecuzione di diverse perquisizioni locali e personali, eseguite con l’ausilio di unità cinofile e artificieri della Polizia di Stato, di:
1, 2 kg circa di “cocaina”;
2,7 kg circa di “hashish”, suddivisi in 27 panetti;
125 gr. di “marijuana”;
2 fucili da caccia;
5 pistole revolver e semiautomatiche;
Circa 5.000 proiettili di vario calibro e potenzialità; kg 4,5 di materiale esplodente, costituito da diversi ordigni e manufatti esplosivi, completi di miccia.

Stamani, l’operazione ha portato all’esecuzione di 29 misure cautelari (di cui 8 in carcere, 11 agli arresti domiciliari e 10 dell’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria, nei confronti di alcune persone, tra cui elementi di spicco della criminalità organizzata del Materano, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e altri gravi delitti), ha per centro il comune di Bernalda (Matera), “divenuto nel tempo una delle più importanti piazze di spaccio della Basilicata». E’ una delle conclusioni alle quali è giunta la Procura distrettuale antimafia di Potenza, che ha coordinato le indagini della Polizia.

Il clan sgominato oggi – i cui componenti sono accusati, a vario titolo, di traffico e spaccio di «consistenti quantitativi» di droga, detenzione illegale di armi di provenienza illecita, munizioni, esplosivi e altro – aveva esteso la sua «operatività» anche a Policoro, Scanzano Jonico, Pisticci, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Miglionico, Calciano, Salandra e Valsinni. Oltretutto, a Bernalda “convergevano anche esponenti di criminalità di altri territori e regioni per approvvigionarsi di sostanze stupefacenti. Ciò a dimostrazione – secondo la Dda potentina .- della crescente centralità del territorio lucano nel contesto del traffico di droga». Il clan individuato dall’inchiesta “Paride” riforniva di droga altre bande del Metapontino e aveva «rapporti d’affari con rifornitori stranieri, per lo più albanesi», in grado di procurare anche due chili di cocaina «in pochi giorni». Con ogni altro clan, comunque, la banda individuata dalle indagini era riuscita «a mantenere una vera e propria equidistanza». A giudizio della Direzione distrettuale antimafia, il Metapontino è un territorio «caratterizzato da una recrudescenza criminale che non ha eguali nel distretto, frutto di azioni delittuose compiute con allarmante frequenza e tracotanza da una pluralità di gruppi criminali spesso in conflitto fra loro, con modalità e finalità di chiara matrice mafiosa». All’esecuzione delle misure cautelari hanno partecipato oggi agenti delle questure di Potenza e Matera, dei reparti prevenzione crimine «Basilicata», «Puglia», «Campania», «Lazio» e «Calabria», unità cinofile di Nettuno, Napoli e Vibo Valentia e un elicottero del reparto volo di Reggio Calabria della Polizia.

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