Partecipazione, animazione, attività di continuità sul tema della sostenibilità e della difesa delle nostre città dalla crisi climatica. Una giornata insieme, per tutti e sei i plessi dell’Istituto Comprensivo Pascoli di Matera, per parlare di natura, di rispetto per...
Nel luglio 2012 l’operazione “Nuove Leve” contro lo spaccio di sostanze stupefacenti condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Matera in stretta collaborazione info-operativa con la Stazione Carabinieri di Pomarico fece scattare le manette a quattro persone, una ai domiciliari mentre per altre quattro il G.I.P. di Potenza dispose la misura cautelare dell’obbligo giornaliero di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
L’operazione, oltre al territorio di Pomarico dove risiedevano sei delle nove persone coinvolte, interessò i comuni di Assisi (PG), Andria (BAT) e Minervino Murge (BAT), rispettivi luoghi di domicilio dei rimanenti tre soggetti.
Adesso, con la sentenza di primo grado del Tribunale di Matera, cinque persone sono state condannate complessivamente a 52 anni di reclusione.
Il nome convenzionalmente scelto per l’operazione, “Nuove Leve”, fu deciso proprio per rappresentare un nuovo sodalizio criminale che vedeva coinvolti personaggi molto giovani, desiderosi di crescere rapidamente sotto il profilo delinquenziale per diventare presto autonomi rispetto alle figure storiche prese a modello, iniziando a reclutare anche minori, “nuove leve” appunto. L’attività di indagine è stata avviata nel gennaio 2010 e conclusa nel primo semestre del 2011; durante i vari servizi svolti, i militari dell’Arma sono riusciti anche ad effettuare riscontri oggettivi al teorema investigativo, sequestrando circa 30 grammi di sostanze stupefacenti di diversa tipologia – eroina, cocaina, hascisc e marijuana – ed alcune piante di canapa indiana. Inoltre, sono state accertate le responsabilità in ordine a dieci furti commessi in appartamento ed all’interno di esercizi pubblici, recuperando refurtiva costituita in prevalenza da monili in oro e strumenti tecnologici per un valore complessivo di cinquemila euro circa.
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