La Fondazione Francesca Divella, in collaborazione con il Comune di Matera e l'associazione "Una stanza per un sorriso - Sostiene i pazienti oncologici", è lieta di annunciare la "Giornata della prevenzione senologica e ginecologica", un evento dedicato alla salute e...
Una nuova produzione di MetaTeatro APS e del Circolo Culturale La Scaletta, in collaborazione degli Ipogei San Giorgio, nell’ambito del progetto PERCORSI TEATRALI, debutterà lunedì 25 marzo presso gli Ipogei San Giorgio, in via Sette Dolori a Matera.
“Occhi di madre”, scritto e diretto da Emilio Andrisani, riflette, come nel gioco dello specchio, i sentimenti di frustrazione, povertà, disperazione, violenza, umiliazione e negazione del genere umano fra le classi disagiate. Ambientato in un luogo dal forte richiamo storico, è caratterizzato da trame che puntano a determinare i cambiamenti nei sentimenti e nelle condizioni di vita: speranza, riscatto, desiderio di lasciarsi il negativo alle spalle e di cominciare una nuova vita.
Il personaggio-attore-persona rappresenta la vita degli indigenti, impoveriti dal luccichio dell’era moderna. Nello sviluppo delle scene è sempre enfatizzata l’immobilità e la ripetitività del quotidiano e gli schemi sono costruiti soprattutto su scene di gente prive di consapevolezza della disumanizzazione che realmente accade nel sistema sociale. I personaggi-attori-persone occupano ruoli di grande importanza che non è di sola partecipazione, perché essi riflettono tutto ciò che la moltitudine attua, quando diventa opinione pubblica, nei confronti di “Ecce Homo (ecco l’uomo)”, di “Ecce Viri (ecco gli uomini)”.
Alle donne (Pie), è assegnato il compito di evidenziare tutte le sofferenze del povero Cristo e dei poveri cristi per ricondurli nella realtà del presente, portando alla luce storie, temi e personaggi di un mondo su cui bisogna agire, caratterizzando, fin da subito, il necessario bisogno di impegno sociale.
Le parole della Madre, non sono un racconto, ne una storia, ma è un urlo disperato di richiamo all’Universo Umano, ella rifiuta gli incanti e le frasi rituali, ma ricerca le cause che sono dentro ognuno di noi. Il pianto della madre, non è un pianto programmato, non può essere un pianto precostituito, il pianto di una Madre nasce da sé, il pianto di una madre non ama il superfluo e lo spettacolare, ma va al contenuto. Non si ferma all’apparenza, ma ricerca nei capillari filamenti dell’anima. Una madre concreta, che si rivolge al genere umano, per salvare il proprio figlio, è in breve, una madre che pone e si pone dei quesiti, delle preoccupazioni. “Occhi di Madre” è un crocevia (via delle croci) che vuole far riflettere, sui temi del proprio povero Cristo, traslando, gli stessi temi, su tutti i poveri cristi dell’universo.
In scena Monica Ambrosecchia, Mariella Braia, Marianna Dimona, Emilia Fortunato, Carla Latorre e Bartolomeo Tota.
Lo spettacolo sarà in scena agli Ipogei San Giorgio dal 25 al 29 marzo, ingresso ore 19.30 e sipario ore 20.00.
I biglietti saranno acquistabili in loco direttamente la sera dell’evento.