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Nova Siri Genetics (NGS), azienda specializzata nell’attività di ricerca, sperimentazione e moltiplicazione di nuove varietà di fragola e piccoli frutti, riferimento per il settore e realtà importante per l’intero Sud Italia, ha organizzato per il terzo anno consecutivo nella giornata odierna (21 marzo) l’Open Day. Erano presenti stampa, operatori, vivaisti e partner per la visita alla struttura e alle serre e una riflessione complessiva sul comparto.
L’evento ha favorito il confronto tra NSG e tutta la filiera, consentendo di far emergere le novità del programma di ricerca aziendale. Importante la presenza internazionale, con ospiti provenienti da Spagna, Grecia, Algeria, Egitto, Albania, Polonia, Germania e Olanda, oltre dall’Italia.
Così si fa crescere la filiera – le considerazioni emerse durante il Convegno
Durante la mattina, si è tenuto il Convegno, a cui hanno preso parte relatori professionisti del settore, dal titolo “L’innovazione che genera valore”, con gli interventi di Carmela Suriano, direttrice di Nova Siri Genetics; di Francesco Mattina, presidente del CPVO-Community Plant Variety Office, l’agenzia comunitaria per le varietà vegetali; di Thomas Drahorad, presidente di NCX Drahorad e di Alessia Schepis, senior consultant di SG Marketing.
Il tema è molto caro a Nova Siri Genetics: l’azienda crede che l’innovazione possa generare valore per l’intero comparto e renderlo più competitivo e sicuro. Comparto che sta cambiando e che sta affrontando sfide in termini di climate change, riduzione dei prodotti chimici per la difesa delle piante e tecniche colturali più sostenibili, oltre che di nuove esigenze commerciali.
Altro tema correlato e cogente è quello della protezione delle varietà. “Per una società di breeding come NSG – spiega Carmela Suriano – la protezione di una varietà, oltre a rappresentare una garanzia di redditività, impedisce la riproduzione non autorizzata della stessa e consente di mantenere elevata la qualità del materiale vivaistico. Ugualmente, i produttori possono ottenere un importante vantaggio competitivo, poiché possono disporre di un’ampia gamma varietale, proporre il prodotto al mercato per un periodo più lungo dell’anno e allargarsi a nuovi Paesi”.
Durante il suo intervento Francesco Mattina, presidente del CPVO-Community Plant Variety Office, ha confermato l’importanza della ricerca e della protezione delle varietà, anche come driver per un maggior vantaggio competitivo. Ha inoltre presentato uno studio realizzato in collaborazione con l’EUIPO, l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, che evidenzia i benefici del sistema dei diritti dei costitutori di nuove varietà vegetali, dimostrando come le piccole e medie imprese siano la colonna portante dell’economia europea nel settore della selezione vegetale.
Thomas Drahorad, presidente di NCX Drahorad, ha posto l’accento sui cambiamenti che fragole e piccoli frutti si trovano ad affrontare a livello globale e sui fattori esterni di complessità che i produttori devono tenere presenti, come le legislazioni nazionali, il cambiamento climatico, le nuove tecnologie di editing genomico, oltre all’accelerazione nell’offerta di nuovi programmi varietali.
Alessia Schepis, senior consultant di SG Marketing, ha infine proposto una visione di taglio più manageriale e di marketing sul tema dell’innovazione varietale, vera leva per massimizzare le potenzialità di mercato a beneficio dell’intera filiera e offrire ai consumatori prodotti distintivi, riconoscibili e memorabili nell’esperienza di consumo. Un percorso win-win a beneficio di tutti i player.
Nuove varietà in arrivo targate NSG
L’azienda brevetterà un lampone che è risultato interessante per la sua forma, il colore rosso aranciato, le caratteristiche organolettiche e la buona consistenza che lascia integro il frutto al momento della raccolta.
Per le fragole, è stato appena ottenuto il titolo definitivo, da parte del CPVO, della varietà NSG465, nota con il brand Rossetta®. Questa varietà rustica, dalla pezzatura medio grande, si adatta alle produzioni invernali e permette anche l’utilizzo di tecniche colturali più sostenibili, oltre che la coltivazione biologica.