Il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, esprime cordoglio a nome dell’intera Giunta e di tutta la comunità regionale per il tragico epilogo dell’incidente stradale, avvenuto giovedì al Pantano di Pignola, che ha visto salire a due il bilancio delle...

“(…) Oggi, anche se fuori piove grigio è un giorno speciale, il giorno in cui ho deciso di cominciare a riprendermi tutto il credito di giovinezza messo da parte in anni pazientemente sistemati in fila uno dopo l’altro come soldatini di plastica. Voglio riscuotere il dovuto. Io che da piccola mi svegliavo a Felicittà, come nei libri di Richard Scarry, con mattine spalancate su pagine vivaci di fornai operosi alla guida di furgoncini pieni di baguette, pompieri sul tetto a far scendere il gatto, bambini svolazzanti verso scuola tirati per mano da nonna, tutti quanti impegnati a fare al meglio il loro pezzettino di mestiere per il benessere comune, figuriamoci. Non mi perdono di aver trasformato la mia vita in un’agonia allegra da vedere, così gli altri non s’impressionano. Un po’ come i calendari dell’Avvento luccicanti di porporina, solo che io un giorno dopo l’altro le finestrelle le ho chiuse.
Adesso invece mi metto in tasca l’orologio biologico e in un attimo sventro il mio forziere pesante di desideri mai usati. Così, gambe incrociate sul divano, telefonino tra le mani, a cinquant’anni inizio a credere di averne venti. Da compiere. Fino al punto da non capire più la differenza. Giochiamo che tu eri. Tanto, cosa può succedere? (…)”
Eccola Sara, donna intraprendente, nel suo flusso di coscienza che la porta a iscriversi a Tinder. Un colpo di testa, una scelta voluta come il desiderio di riprendersi tutto, di divertirsi, di pensare finalmente a sé quando i figli sono ormai tardoadolescenti e con l’ex marito c’è quella giusta distanza e ricordarlo non fa più tanto male come un tempo (“Ogni volta che mi chiama il mio ex marito per parlare di figli o di soldi che non riesce a darmi sono indecisa se rispondere avvolta in un manto di disprezzo o se pavoneggiarmi orgogliosa nel mio nuovo costume di donna indipendente mentre lui annaspa nella sua palude”).
Sara inizia ad elencare le sue avventure con spavalderia e umorismo, quasi fosse un uomo: accanto a lei un corollario di casi umani che si dipana tra manie, ostentazioni, tatuaggi, fissazioni, sparizioni… tra reale e virtuale, di letto in letto per avere conferme, per avere (Sara) la certezza di piacere ancora, quasi una rivalsa nei confronti dell’ex che si è messo con una donna più giovane.
Niente di serio, ma vediamo (Einaudi), l’esordio della giornalista Claudia Valeriani è lontano dai luoghi comuni, con uno stile fresco e originale, una narrazione ritmata e fluida: è uno spaccato anche sociologico del nostro tempo, il ritratto di una donna libera da pregiudizi eppure anche molto sola – del resto, messaggini e incontri compulsivi, alla fine, non sono che un escamotage per colmare un vuoto.
Claudia Valeriani è nata a Milano nel 1965. Laureata in Filosofia, giornalista per diverse testate, negli ultimi dieci anni è stata vicedirettrice di «Marie Claire» e di «Elle».
Rossella Montemurro

