L’Azienda Sanitaria Locale di Matera rende noto che sono stati riscontrati alcuni casi di scabbia tra il personale sanitario dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera. Fonte del contagio è stato, verosimilmente, un paziente ricoverato nei giorni scorsi nel...
Ieri, presso il
Casino Padula, nella sede dell’Open Design School, ha avuto luogo una
conferenza stampa alla quale hanno preso parte il Presidente della Fondazione
Salvatore Adduce, il segretario generale della Fondazione Giovanni Oliva, i
manager Rossella Tarantino e Giuseppe Romaniello e il Sindaco di Matera
Raffaello de Ruggieri.
Casino Padula, nella sede dell’Open Design School, ha avuto luogo una
conferenza stampa alla quale hanno preso parte il Presidente della Fondazione
Salvatore Adduce, il segretario generale della Fondazione Giovanni Oliva, i
manager Rossella Tarantino e Giuseppe Romaniello e il Sindaco di Matera
Raffaello de Ruggieri.
E’ stato il Primo Cittadino ad iniziare il
colloquio con la stampa atto a illustrare il report presentato a Bruxelles. De
Ruggieri, che ha aperto la seduta di monitoraggio a Bruxelles, prima di passare
la parola ad Adduce, ha dichiarato: <<L’incontro di Bruxelles è stato
molto positivo poiché ha riproposto il tema di una città che con uno scatto
d’orgoglio è riuscita ad uscire dalle spire della miseria e della
identificazione negativa. Io mi sono infatti permesso di esordire in quella
riunione, affermando che la cultura rende inevitabile ciò che è altamente
improbabile. Ho successivamente schiuso uno squarcio sul lungo percorso storico
della comunità. Sulla sua lunga marcia nel tempo. Ma due punti forti del mio
intervento hanno registrato apprezzamenti unanimi, ossia l’unità politica del
governo della città e quel che rimarrà dopo il 2019. In Europa, dovete sapere, vengono
registrate le vibrazioni della politica locale e del successo o meno di un
percorso come quello di una Capitale europea della cultura, che può arrivare
alla meta solo se vi è compattezza politica come nel nostro caso, costituendo
un esempio unico in un contesto europeo rissoso e frantumato. Mi sono permesso
allora di sottolineare, difatti, che le forze politiche materane, in questo
momento storico, messi da parte i momenti della dialettica serrata, hanno
abbracciato l’albero mediterraneo dell’ulivo. La comunità materana ha trasformato
la competizione in collaborazione. Si è dunque passati dal dissenso alla
condivisione. Ecco il perché ho affidato al mio predecessore che ha gestito la
parte finale della candidatura, la presidenza, favorendo e rafforzando tra
l’altro, anche la presenza del Comune nella Fondazione. L’altro dato illustrato
è stato quello relativo alla costruzione di quel che rimarrà dopo il 2019. Al
di là degli interventi di riqualificazione urbana, resterà certamente un
sistema museale rinvigorito, il comparto turistico potenziato e una qualità
economica irrobustita attraverso le manifatture digitali che attrarranno
imprese e finanziamenti, implementando lavoro e occupazione>>.
colloquio con la stampa atto a illustrare il report presentato a Bruxelles. De
Ruggieri, che ha aperto la seduta di monitoraggio a Bruxelles, prima di passare
la parola ad Adduce, ha dichiarato: <<L’incontro di Bruxelles è stato
molto positivo poiché ha riproposto il tema di una città che con uno scatto
d’orgoglio è riuscita ad uscire dalle spire della miseria e della
identificazione negativa. Io mi sono infatti permesso di esordire in quella
riunione, affermando che la cultura rende inevitabile ciò che è altamente
improbabile. Ho successivamente schiuso uno squarcio sul lungo percorso storico
della comunità. Sulla sua lunga marcia nel tempo. Ma due punti forti del mio
intervento hanno registrato apprezzamenti unanimi, ossia l’unità politica del
governo della città e quel che rimarrà dopo il 2019. In Europa, dovete sapere, vengono
registrate le vibrazioni della politica locale e del successo o meno di un
percorso come quello di una Capitale europea della cultura, che può arrivare
alla meta solo se vi è compattezza politica come nel nostro caso, costituendo
un esempio unico in un contesto europeo rissoso e frantumato. Mi sono permesso
allora di sottolineare, difatti, che le forze politiche materane, in questo
momento storico, messi da parte i momenti della dialettica serrata, hanno
abbracciato l’albero mediterraneo dell’ulivo. La comunità materana ha trasformato
la competizione in collaborazione. Si è dunque passati dal dissenso alla
condivisione. Ecco il perché ho affidato al mio predecessore che ha gestito la
parte finale della candidatura, la presidenza, favorendo e rafforzando tra
l’altro, anche la presenza del Comune nella Fondazione. L’altro dato illustrato
è stato quello relativo alla costruzione di quel che rimarrà dopo il 2019. Al
di là degli interventi di riqualificazione urbana, resterà certamente un
sistema museale rinvigorito, il comparto turistico potenziato e una qualità
economica irrobustita attraverso le manifatture digitali che attrarranno
imprese e finanziamenti, implementando lavoro e occupazione>>.
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