domenica, 22 Dicembre 2024

Il prof. Incampo e la leggenda della stella di Natale

Vorrei iniziare questa mia riflessione sul Natale raccontandovi una leggenda messicana: “La leggenda della stella di Natale”. “In un piccolo villaggio messicano viveva una bambina di nome Altea. Quando venne la notte di Natale, tutti andarono in chiesa con un piccolo...

Tre spettacoli
che chiudono il percorso teatrale dedicato al “Marzo Rosa” a Matera e che il
13, 14 e 16 marzo daranno spazio al progetto di Marta Cuscunà sul tema delle
Resistenze Femminili.
Il Consorzio
Teatri Uniti di Basilicata, la Regione e il Mibact compiono così un itinerario
ideale nel mondo femminile cominciato l’8 marzo con la proiezione del film
“Vita agli arresti” di Marco Martinelli.
Abbiamo scelto la chiave di lettura di Marta
Cuscunà
– spiega Francesca Lisbona, direttore organizzativo del Consorzio
Teatri Uniti di Basilicata – per offrire
ancora una volta differenti declinazioni delle figure femminili”.
Il progetto di
Marta Cuscunà affonda le  sue radici in
un’inchiesta su “Femminismo, che roba è?” che la semiologa Giovanna Cosenza ha
realizzato con il suo team di studenti. La domanda centrale posta dalla studiosa
ai suoi studenti è: se è vero, come dimostrano i dati economici di Eurostat
e World Economic Forum, che in Italia le donne sono subalterne agli uomini
(lavorano meno, guadagnano meno e sono meno rappresentate) perchè non si
ribellano come fecero le femministe?
Il team di
“Studenti&Reportaer” ha chiesto ai ragazzi cosa pensano di questo
movimento.
Da qui parte,
dunque, il progetto di Marta Cuscunà che dà voce a tre vicende legate ala
figura femminile, in contesti e periodi storici differenti.
Il primo spettacolo, in programma il 13
marzo alle 20,30 all’Auditorium “Gervasio”,
“E’ bello
vivere liberi” è ispirato alla biografia di Ondina
Peteani, Prima Staffetta Partigiana d’Italia. Deportata ad Auschwitz N. 81
672.  A soli 17 anni, si accende in lei
un irrefrenabile bisogno di libertà. Partecipa alla lotta antifascista nella
Venezia Giulia, dove la Resistenza inizia prima che nel resto d’Italia.
Il secondo spettacolo del
progetto di Marta Cuscunà, il programma il 14 marzo alle 20,30 sempre
all’Auditorium “Gervasio”
si intitola “La semplicità
ingannata” e affronta un fenomeno del tutto particolare: nel Cinquecento avere
una figlia femmina era un problema piuttosto grosso: agli occhi del padre era
una parte del patrimonio economico che andava in fumo al momento del
matrimonio. L’unica soluzione alternativa per sistemare le figlie in
sovrannumero rimaneva così la monacazione forzata.
L’ultimo spettacolo del
progetto “Resistenze femminili” è in programma il 16 marzo sempre alle 20,30 e
sempre all’Auditorium Gervasio
. Il titolo è “Sorry,boys”
e prende spunto da una storia vera avvenuta nel 2008 quando in una scuola
superiore di Gloucester negli Stati Uniti, 18 ragazze under 16 decidono di
farsi mettere incinta contemporaneamente per far crescere, grazie a un patto
segreto fra loro, i figli in una specie di comune femminile.
In
tutti gli spettacoli Marta Cuscunà affida al teatro di figura il suo lavoro,
puntando su temi e sguardi che smantellino i pregiudizi e gli stereotipi che i
giovani di oggi hanno rispetto al femminismo e alle femministe, attraverso le
storie di donne che hanno lottato per riscattare la condizione  femminile.
Il
Consorzio Teatri Uniti di Basilicata ha previsto tariffe speciali per i tre
spettacoli che in forma di abbonamento possono essere acquistati al prezzo
complessivo di 18 euro. (info su: 
teatriunitidibasilicata.com)
 
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