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Il suo primo libro, Il quaderno dell’amore perduto, ha vinto il premio Choix des Libraires Littérature 2018, oltre a una decina di premi nazionali. Cambiare l’acqua ai fiori, suo secondo romanzo, ha vinto diversi premi, tra cui il Prix Maison de la Presse 2018, ed è stato un successo internazionale. Tre ha vinto il premio Babelio nel 2022. I libri di Valérie Perrin hanno conquistato più di 3 milioni di lettori francesi e sono stati tradotti in 40 lingue: è ovvio che, di fronte a numeri così strabilianti, siano altissime le aspettative per il quarto romanzo , Tatà (E/O, traduzione di Alberto Bracci Testasecca). Pochi scrittori sono in grado, come lei, di intrecciare storie, personaggi e colpi di scena con un mix di ironia, delicatezza e profondità. La Perrin, co-sceneggiatrice degli ultimi film del marito, il regista Claude Lelouch, ha uno stile che avvolge ogni trama con cura: storie caleidoscopiche, intime, originalissime. Tatà non è da meno, rivelandosi uno spaccato umano – merito dell’abilità dell’Autrice di andare a fondo, di analizzare, di riportare su carta le sensazioni e le emozioni dei suoi personaggi che si riverberano poi sul lettore con un impatto molto forte.
La protagonista è Agnès, incredula dopo aver ricevuto, nell’ottobre 2010, una telefonata dalla Gendarmeria di Gueugnon con la quale le comunicano il decesso della zia Colette. Ma la zia è morta tre anni prima, riposa al cimitero di Gueugnon, c’è il suo nome sulla lapide… Eppure, ribadiscono dalla gendarmeria, non c’è nessun dubbio. La persona deceduta è Colette, che tra l’altro conservava nel portafoglio il numero della nipote, la persona da avvisare in caso di emergenza. Agnès, che vive a Parigi, deve andare per il riconoscimento del cadavere: del resto, non ha più nulla che la trattiene lì dopo che la sua relazione è finita.
Comincia così un viaggio a ritroso per capire chi c’è nella tomba al posto di Colette e per quale motivo la donna, per ben tre anni, ha fatto credere a tutti di essere morta. Complice una misteriosa valigia piena di audiocassette, in ore di registrazione viene fuori la voce di Colette: tasselli di vita, rivelazioni, confidenze e segreti che si aggiungono a quelle degli amici.
“Mi alzo per riempirmi un bicchiere d’acqua. Apro il mobiletto della cucina. Sono negli oggetti di Colette, nella sua voce, nelle sue ultime mura. Sapeva che un giorno sarei stata qui? Perché ha aspettato di essere morta per parlare con me? Prendo la spugnetta che è sull’angolo del lavello. Quante volte l’ha usata per raccogliere le briciole dal tavolo? Torno nel salottino, mi siedo sul materasso e premo play”.
Agnès poco per volta ricostruisce la storia della sua famiglia, tra la Storia e le storie, in passaggi a volte struggenti.
In Italia i libri della Perrin hanno venduto oltre 1.500.000 copie. Le Figaro l’ha inserita nella lista degli autori francesi che hanno venduto più libri nel 2019 e nel 2022.
Rossella Montemurro