lunedì, 8 Luglio 2024

“(…) I racconti di comunicazioni dopo la morte non sono aneddoti rari e sospetti, ma una realtà quotidiana e indiscutibile vissuta da milioni di persone.

Io stesso ne ho fatto esperienza, in più occasioni.

Le innumerevoli testimonianze sono la dimostrazione che coloro che abbiamo amato e che la morte si è portata via sono in realtà ancora vivi altrove. Sono anche la prova del loro desiderio di mantenere un legame con noi. Si invocano le prove, ma le abbiamo davanti a noi, e non le vediamo.”

C’è tanta delicatezza ma anche la ferma convinzione di un “dopo” che tende a superare ciò che inevitabilmente è imperscrutabile facendolo diventare tangibile: in Dopo… (Libreria Pienogiorno, traduzione di Sara Puggioni) Stéphane Allix, reporter, inviato nei luoghi più “caldi” della cronaca internazionale dall’Afghanistan al Pakistan, ha racchiuso un’inchiesta straordinaria, secondo Le Point “un’eccezionale indagine sulla natura della nostra coscienza”.

Con il rigore dell’indagine giornalistica e un approccio scientifico, Allix si rivolge alla medicina, alla psichiatria, alla fisica, alla biologia e raccoglie centinaia di testimonianze e di interviste con esperti in vari ambiti per investigare, anche l’ultimo tabù: la morte, o meglio l’ipotesi della vita oltre la vita.

Da un testimone all’altro le parole sono identiche, ritornano gli stessi particolari: “Le sensazioni descritte – scrive Allix – sono così simili che durante le mie ricerche in più occasioni sono stato colto dalle vertigini”.

Per l’Autore “ci sono centinaia di migliaia di casi che potrebbero essere documentati”.

“La morte non ci conduce in un nulla di silenzio, perché da essa si alzano milioni di mormorii.

Non ci condanna, perché è uno spazio in continua evoluzione.

E neanche ci libera dalle prove, perché le prove sono scelte di apprendimento deliberate.”

Dopo… ha conquistato le classifiche francesi ed è diventato un bestseller internazionale grazie soprattutto al marcato pragmatismo di Allix. Lui, infatti non ha mai abbandonato la razionalità tanto da affermare “che chiunque intraprendesse ricerche simili arriverebbe alla stessa conclusione: la morte non è la fine della vita, ma un momento di transizione fra due realtà distinte. La morte è una porta. Siamo tutti insieme. Noi con loro e loro con noi. La mia ragione l’ha constatato, e ormai anche il mio cuore ha accettato che è così”.

Con uno stile semplice e diretto ma sempre commovente e coinvolgente, Allix ha deciso di intraprendere questa lunga indagine dopo la morte improvvisa di suo fratello in Afghanistan: “La scomparsa di una persona amata è sempre una tragedia, anche se le esperienze che la accompagnano certe volte aprono alla possibilità di una vita dopo la vita”.

Rossella Montemurro

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