mercoledì, 27 Novembre 2024

“Essere sieropositivi ti toglie la meravigliosa opportunità dell’incoscienza. Non so dire esattamente cosa faccia così male, ma sceglierò la più semplice delle parole per descrivere questa sensazione piantata al centro del petto: Dolore. Puro e concentrato, privo di sfumature di senso. Dolore Universale. Sono sieropositiva.”

È un vulcano, è Velena, non ha paura di esporsi, di andare controcorrente semmai ce ne fosse bisogno. Eppure l’attrice e conduttrice Elena Di Cioccio ha preferito custodire dentro di sé per ben 21 anni un segreto che le ha stravolto la vita. Lo racconta soltanto adesso in Cattivo sangue (Vallardi), un libro che è soprattutto una lunga confessione non soltanto sulla sieropositività, anche su momenti particolari della sua vita.

“Mi sentivo sola, invisibile e impotente di fronte a quel loro conflitto che saturava tutto lo spazio disponibile. Ero fuori posto. Il plusvalore di disagio stava nell’atipica identità pubblica della famiglia che, ai tempi, non mi regalava la fortuna di avere dei simili con cui confrontarmi, accentuando così il mio senso di solitudine. I miei non avevano hobby, non frequentavano amici e non facevano attività che non fossero legate al loro lavoro. Mio padre è un batterista, una rockstar internazionale, mia madre lavorava per un’agenzia di spettacolo che aveva appena portato in Italia Frank Sinatra.”

Una famiglia ingombrante alle spalle, l’adulazione di tanta gente per suo padre – il leader della Premiata Forneria Marconi –, l’adolescenza con tutte le problematiche che si amplificano, la gavetta che sembra aprirle un futuro luminoso. E poi, un referto che mette sottosopra ogni certezza.

“Infetto. È questo il nome del pianeta in cui sono finita. Alcuni vanno sulla Luna, altri giurano di aver messo piede su Asgard, io, invece, sono appena sbarcata su Infetto. Pianeta noto per le sue caratteristiche dannose, dove l’uomo sopravvive a stento, e solo se adeguatamente armato di potenti scudi medicali. Questo è il regno di Covid-19, Ebola, AIDS, Peste, Malaria, Tubercolosi, Lebbra, Colera, Febbre Gialla. Nutrite popolazioni di virus, mortali per i poveri sprovveduti terrestri.”

Quella di Elena è una vita al limite, segnata dalla convivenza con una malattia stigmatizzante e con quei fantasmi interiori troppo spesso schiacciati dietro le apparenze, anche quando il corpo urla e la felicità sembra sparita dall’orizzonte.

Cattivo sangue è un’autobiografia che emoziona e scardina il tabù della malattia, mostrando che cosa succede quando le luci si spengono ma il buio, finalmente, smette di far paura. Elena non ha avuto timore a raccontare anche di relazioni tossiche, violenze fisiche e abuso di sostanze, mettendosi a nudo e liberandosi, finalmente, di un passato pesantissimo.

Elena Di Cioccio è una nota attrice e conduttrice. Dopo anni di attività come Vj su All Music e speaker radiofonica per le principali emittenti italiane quali RDS e Radio Deejay, si fa conoscere dal grande pubblico come inviata nel programma Le Iene. Nel 2010 inizia a collaborare con LA7d, dove conduce il programma di successo La Mala EducaXXXion; nel 2011 arriva al cinema, prima con L’industriale poi con Poli opposti, e nel 2014 è la protagonista femminile del pluripremiato docu-film Ci vorrebbe un miracolo. Dopo l’esperienza sul grande schermo, torna nella fiction di Canale 5, prendendo parte alle serie Squadra mobile 1 e Squadra mobile 2 nei panni dell’ispettore Roberta Cruciani. Conduttrice televisiva per Sky e concorrente nei talent show Tale e Quale e Celebrity Masterchef, nel 2020 è una delle protagoniste del film Quarantenni in salita, è la escort dell’horror Piove e la simpatica commessa in Il cacio con le pere, oltre a far parte del cast della serie Nudes. Nel 2022 riprende la conduzione radiofonica con la trasmissione Numeri Due su Rai Radio 2. 

Rossella Montemurro

Pubblicità

Pubblicità
Copy link
Powered by Social Snap