"Dobbiamo tornare a guardare l'alba e il tramonto con gli occhi della meraviglia prima che con gli occhi del giudizio". Lo ha affermato la psicologa e psicoterapeuta rogersiana Maura Anfossi, riferendosi al colore arancione, questa sera nella città dei Sassi nella...
“Che ne sapete voi, tutti, dell’amore?
Io l’ho toccato, l’amore.
Ho tenuto tra le mani quello di Vittorio.
Sembrava non dovesse finire mai.
Io l’ho visto, l’amore.
Ci abbiamo provato, io e Marco, a tenerlo lontano.
Ma poi ci è venuto a cercare.”
Sveva, bellissima. Da sempre in coppia con Vittorio, fisico plasmato dal nuoto ma con poche inclinazioni verso tutto ciò che è intellettuale – dai libri ai film alle discussioni. Sveva e Vittorio hanno imparato che si può anche non necessariamente fare sintesi nella coppia e continuare, ciascuno, a coltivare i propri interessi. E poi c’è, Marco – che insieme a Piggi e il Boss li conosce dai tempi del liceo a Roma – che oggi è uno sceneggiatore di successo e continua a rimpiangere ciò che con Sveva avrebbe potuto essere. Tutti i non detti, le occasioni non colte, i rimpianti. Marco ha un’immaginazione fervida, attinge dalla cronaca nera le notizie da poter sviluppare nelle sue storie. Marco è convinto che anche Sveva, da sempre, provi le stesse cose e quando ha la possibilità di entrare nella casa della coppia – gli hanno dato le chiavi di casa, è lui l’amico più fidato – riavvolge il nastro e, per lui, comincia un lucido delirio.
Inizia così Le chiavi di casa (Giunti editore), l’esordio di Paolo Ricchiuto, un thriller psicologico con una prima parte dal ritmo serrato, quasi ipnotico, e una seconda che ci porta a distanza di trent’anni a cercare tutte le risposte rimaste sospese.
L’amore e le sue sfumature (la fedeltà, la gelosia, il possesso, l’ossessione) sono il filo rosso di una trama originale con personaggi descritti in maniera magistrale dall’autore: li “vediamo” e li “sentiamo” oltre le pagine proprio perché hanno uno spessore non indifferente, ognuno avvolto in inevitabili chiaroscuri psicologici: la giovinezza e la sottile linea d’ombra che la separa dalla vita adulta. Le chiavi di casa è un’indagine sul cuore nero di ogni amicizia e sarebbe bello avere presto anche una trasposizione cinematografica.
Paolo Ricchiuto (1969) vive, lavora e gioca a tennis a Roma. Ha una moglie e due figli. Avvocato, si occupa soprattutto di privacy.
Rossella Montemurro