La Fondazione Francesca Divella, in collaborazione con il Comune di Matera e l'associazione "Una stanza per un sorriso - Sostiene i pazienti oncologici", è lieta di annunciare la "Giornata della prevenzione senologica e ginecologica", un evento dedicato alla salute e...
Disponibile in tutte le librerie e sugli store digitali da giovedì 6 aprile, “LA RAI A NAPOLI – 1963 / 2023: sessant’anni di televisione all’ombra del Vesuvio”, libro edito da Rogiosi Editore e scritto dal giornalista Michelangelo Iossa (foto in copertina R. Piccirillo), sarà presentato in anteprima nazionale a NapoliCittàLibro – Salone del Libro e dell’Editoria, domenica 16 aprile, alle 11.00, nella Sala Calipso. Un omaggio al Centro di Produzione RAI di Napoli, che, inaugurato il 7 marzo del 1963, compie sessant’anni.
Un’avventura lunga sei decenni, impreziosita da foto d’epoca e da interviste esclusive ai grandi protagonisti di questo viaggio nella storia catodica firmata dalla RAI di Napoli, da Pippo Baudo ad Amadeus, passando per Renzo Arbore, Antonella Clerici, Stefano De Martino, Patrizio Rispo, Alessandro Greco, Carla Signoris, Vincenzo Salemme, Pino Strabioli, Licia Colò, Bobby Solo, Maurizio de Giovanni, Carlo Massarini, Jocelyn e molti altri.
Il lavoro del giornalista Michelangelo Iossa racconta sessant’anni di cultura televisiva che vede la RAI, attore del servizio pubblico, in prima fila per l’impegno autoriale, per la creatività, il lavoro di squadra e l’accuratezza delle produzioni: Senza Rete, l’Eurovision Song Contest del 1965, Sotto le Stelle, Domenica In, Furore, ma anche la soap opera più longeva d’Italia Un Posto al Sole, il serial poliziesco La Squadra, il programma di informazione medica Check-Up, lo show musicale Ti Lascio Una Canzone, il quiz show Reazione a Catena, il teatro di Vincenzo Salemme, la comicità di Made in Sud e le trasmissioni-cult ‘arboriane’ Guarda Stupisci, L’Alfabeto di Arbore e Ll’Arte d’ò Sole.
Negli anni Cinquanta, la RAI aveva dato inizio alle trasmissioni televisive e l’idea di far sorgere un centro in via Marconi, nel quartiere Fuorigrotta, si trasformò in realtà nel 1958. Dopo oltre quattro anni di lavoro, il CPTV diede inizio alla sua attività e l’Auditorium – inaugurato il 31 marzo del 1963 alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana Antonio Segni – ne divenne uno dei cuori pulsanti.