domenica, 8 Settembre 2024

“La perdita di peso, da tre anni all’incirca, è la punizione ossessiva che nostro figlio si infligge.

Gli psichiatri, in reparto, mi hanno detto che è l’unica maniera che gli fa sembrare di mantenere il controllo sul suo corpo, dunque sulla sua vita. Ecco perché è una patologia sempre più diffusa, anche fra gli adolescenti maschi.

“Farsi del male è un modo per avere un controllo?” ho chiesto la prima volta che siamo stati in questo posto.

“Farci del male è la prima forma di controllo che abbiamo tutti”, mi ha risposto il dottore”.

Un padre, un figlio adolescente, l’anoressia. La neve in fondo al mare (Einaudi) di Matteo Bussola ha una trama toccante che delinea il ritratto di un’adolescenza ferita. Ragazzini che rifiutano il cibo o che mangiano senza limiti; piccoli che si infliggono ferite o che sono tormentati al punto di decidere di lanciarsi nel vuoto. Accanto a loro genitori che non fanno che interrogarsi, alla ricerca di una motivazione, assumendo su di sé colpe che probabilmente non sono di nessuno.

Tano, il papà di Tommy, 16 anni, racconta in prima persona una storia nel presente nella Neuropsichiatria infantile, di fronte a un figlio quasi di cristallo, tra argomenti che non devono essere affrontati su “ordine” dei medici, e in un passato che alterna all’infanzia di Tommy la sua. Ingegnere, una forma mentis rigorosa, è Tano a stare insieme al figlio in ospedale, per poterlo – pur obbligato, secondo la terapia, a una giusta distanza – controllare ventiquattro ore su ventiquattro, come da regole del reparto. Un paradosso – lo stesso rispecchiato dal titolo, “la neve in fondo al mare” –, genitori e figli vicinissimi eppure lontani, divisi da un linguaggio emotivo che negli adolescenti si fa quasi indecifrabile.

E ci si sente, da adulti, impotenti, inermi davanti al dolore di un figlio: accanto alla macchinetta del caffè del reparto, madri e padri che condividono la stessa ferita, l’intollerabile sensazione di non essere più all’altezza del proprio compito. L’Autore fotografa l’istante spaventoso in cui genitori e figli smettono di riconoscersi, e parlarsi diventa impossibile: mai banale né scontato, conosce le parole giuste per raccontare in punta di piedi una storia purtroppo attualissima.

Matteo Bussola (Verona, 1971) è scrittore, illustratore e fumettista. Ha disegnato per tutte le principali case editrici italiane ed estere di fumetti. Per Einaudi ha pubblicato il bestseller Notti in bianco, baci a colazione (2016 e 2018), tradotto in molte lingue, Sono puri i loro sogni (2017), La vita fino a te (2018 e 2019), L’invenzione di noi due (2020 e 2022), Il tempo di tornare a casa (2021 e 2023), Il rosmarino non capisce l’inverno (2022) e Un buon posto in cui fermarsi (2023). É anche l’autore del primo Manga Stile Libero Zeroventi. Nadine e Davide illustrato da Emilio Pilliu (2023). Per Salani ha pubblicato i libri per ragazzi Viola e il Blu (2021) e Mezzamela (2023). Conduce una trasmissione radiofonica su Radio 24 con Federico Taddia, Non mi capisci. Tiene una rubrica settimanale su «F» dal titolo Uno scrittore, una donna.

Rossella Montemurro

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