Le “Eccellenze gastronomiche lucane”, con la degustazione, l’esposizione, la promozione di prodotti della regione Basilicata hanno caratterizzato la parte centrale della IX Settimana della Cucina Italiana nel Mondo che si è tenuta a Tirana, in Albania. L’evento - dal...
Avete mai riflettuto su Giuda Iscariota? L’Apostolo che tradì Gesù? Io ho provato a scrivergli una lettera. Eccola:
Caro Giuda, mi rivolgo a te con un misto di curiosità, empatia e riflessione. La tua figura, tanto complessa e controversa, ha suscitato innumerevoli discussioni e speculazioni nel corso dei secoli. Vorrei condividere con te alcuni pensieri e domande che porto nel cuore. La tua scelta di tradire Gesù è vista come uno degli atti più gravi nella storia della cristianità. Tuttavia, è difficile non chiedersi cosa ti abbia portato a compiere tale gesto. Quali erano le tue motivazioni? Eri spinto dalla disperazione, dall’incomprensione, o forse da un senso di inevitabilità che tu stesso non potevi controllare? C’è chi dice che la tua azione fosse necessaria per il compimento del disegno divino, che senza il tuo tradimento, la passione e la resurrezione di Cristo non sarebbero avvenute. Se così fosse, il tuo ruolo assume una sfumatura molto diversa: non solo come traditore, ma anche come strumento del destino. Come ti senti riguardo a questa interpretazione? Ti porta conforto o ulteriore tormento? Non posso fare a meno di pensare alla tua umanità, ai tuoi dubbi e alle tue paure. Sei stato un uomo come tutti noi, con i tuoi pregi e difetti. In te vedo la fragilità della condizione umana, la lotta tra il bene e il male, il conflitto tra amore e tradimento. In fondo, chi di noi può dire di essere privo di errori o di non aver mai tradito la fiducia di qualcuno, anche se in misura minore? Mi chiedo anche se, nel profondo del tuo cuore, cercassi redenzione. Il tuo gesto finale, la tua morte per mano tua, sembra esprimere un profondo rimorso. Questo atto estremo può essere visto come un grido di dolore, una richiesta di perdono che forse speravi di trovare nell’aldilà. Giuda, la tua storia è un monito e una lezione per tutti noi. Ci ricorda la complessità delle scelte umane e le conseguenze delle nostre azioni. Ci spinge a riflettere sul perdono, sulla redenzione e sulla possibilità di trovare pace anche dopo i peggiori errori. Con questa lettera, non cerco di giustificare le tue azioni, ma piuttosto di comprendere meglio la tua esperienza e di riflettere sul significato del perdono e della redenzione. Che tu possa trovare la pace che forse ti è mancata in vita. Con rispetto e riflessione…
Nicola Incampo