domenica, 8 Settembre 2024

Una figura molto bella è sicuramente quella di San Pietro, umile pescatore di Galilea.

La storia ci dice che nasce a Betsaida una cittadina sul lago di Tiberiade.

Probabilmente era vedovo, perché il Vangelo, citando la sua casa di Cafarnao, parla solo della suocera.

Pietro era un uomo semplice schietto.

Nel Vangelo di Giovanni leggiamo che Gesù lo chiama a seguirlo insieme ad Andrea, suo fratello, e gli dice: “Tu sei Simone, il figlio di Giovanni: sarai chiamato Cefa”. (Cfr. Gv 1, 42).

Infatti Cefa significa roccia, inseguito Gesù gli dirà anche “D’ora in poi sarai pescatore di uomini”. (Lc 5,10).

A me piace la figura di Pietro, perché appare dai Vangeli, il più impulsivo, però è il primo a riconoscere la vera identità di Gesù.

Leggiamo nel Vangelo di Matteo: Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli»

È Gesù che pone Pietro alla guida della Chiesa con due belle immagini:

  1. La pietra, cioè la solidità attorno alla quale si costruisce l’unità visibile della comunità;
  2. Le chiavi, cioè l’autorità e la responsabilità per governare e guidare la comunità

Anche se Pietro durante l’arresto di Gesù si farà prendere da una grande paura e lo rinnegherà per ben tre volte “Non conosco quell’uomo!” (Mt 27, 74).

Però è straordinario vedere come immediatamente si ravvede e piange per il rimorso.

Dopo la resurrezione di Gesù è lui che raduna gli Apostoli infondendo il coraggio.

Se riflettete è il primo che annuncia Gesù Risorto.

La figura di Pietro suscita entusiasmo tra il popolo e preoccupazione nel Sinedrio.

È Pietro a stabilire che possono diventare cristiani anche coloro provengono dal paganesimo.

Nel 41 viene arrestato e gettato in prigione.

Verrà miracolosamente liberato.

Nel 42 arriva a Roma, dove trova già una comunità costituitasi da ignoti missionari.

Pietro organizza e guida la comunità romana per 25 anni: egli è il primo papa.

Nonostante la sua scarsa cultura, Pietro, scrive anche due lettere apostoliche.

Nel 64, a seguito dell’incendio di Roma provocato da Nerone, e del quale vengono incolpati i scristiani, scoppia la prima grande persecuzione.

Fra le migliaia di vittime c’è anche Pietro.

Viene crocifisso a testa in giù nel Circo di Nerone ai piedi del colle Vaticano.

Nicola Incampo

Pubblicità

Pubblicità
Copy link
Powered by Social Snap