lunedì, 25 Novembre 2024

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Marchigiana di nascita e statunitense d’adozione, Ilaria Sabatini Taliaferro si è affacciata sul panorama editoriale con il suo primo romanzo dal titolo “La Clessidra del Vento”.

L’opera è un viaggio inatteso nella coscienza dei suoi giovani protagonisti, il diario, custode silenzioso dell’immaginazione di Lorenzo, che va ad aprire attraverso le sue pagine intime il desiderio di avventura congenito nei due personaggi.

Sospinti dalla curiosità di conoscere, i due ragazzi iniziano un viaggio che dall’Italia li porta fino all’estremo polo sconosciuto della Groenlandia. In questa terra lontana e arcana, trovano, casualmente, delle gemme grezze di rubino, di cui il sottosuolo sembra essere fecondo, destinando le loro vite a un cambiamento inimmaginabile. I ricordi malinconici e i flashback s’intrecciano al sentimento nostalgico del protagonista, il torpore di un mondo onirico fatto di inspiegabili sensazioni, di significati nascosti e profondi viene svelato al lettore attraverso le sue avventure. Tutto s’intensifica in una dilatazione temporale, a tratti difficilmente individuabile anche dai ragazzi stessi, ma che divora gli attimi dell’espressione romantica per un mondo ideale. Una girandola di emozioni sfiora la personalità di Lorenzo, ora sognatrice, ora romantica, per sempre utopista.

“Ho iniziato a scrivere La Clessidra del Vento diversi anni fa interrompendolo più volte – ha dichiarato l’autrice. L’ho scritto durante un periodo della mia vita in cui mi sentivo intrappolata dalla routine quotidiana, e l’unico modo per uscirne era immergermi completamente nella lettura delle avventure descritte da uno dei più grandi esploratori della storia, Marco Polo. Il suo desiderio di oltrepassare i confini della conoscenza è cresciuto in me e, mentre mi traghettava verso posti sconosciuti, mi apriva lentamente il sipario della fantasia. Così ho iniziato a scrivere la mia storia, intrecciando meticolosamente il passato che mi riguardava alla realtà.

Ho voluto trattare temi a me cari, che ci coinvolgono tutti, temi per i quali è sempre impossibile trovare una valida soluzione e, proprio perché sono difficili da risolvere, provo a suggerirne uno io nel mio libro, e lo faccio in chiave utopistica, in modo irrazionale, dato che è questo il linguaggio che più si addice all’impossibilità. Mito e mistero hanno aperto la strada per conciliare gli eventi attuali con le speranze che ripongo nel sogno di un mondo migliore”.

“La conoscenza è limitata, mentre l’immaginazione abbraccia il mondo” diceva Albert Einstein. Nel diario di viaggio di Lorenzo, questo concetto prende forma attraverso la porta che il narratore apre, trasportandoci dal reale al mondo immaginario. La trama si intreccia tra le pagine, rivelando come Lorenzo, nel perseguire il suo innato bisogno di soccorrere gli altri, trovi nella dimensione dell’immaginario un veicolo prezioso per esplorare e comprendere il mondo che lo circonda. In questo intricato tessuto narrativo, emerge come un sognatore che danza con le sfumature dell’immaginario. Tuttavia, in questa danza onirica, non è solo un utopista; è un abile navigatore del reale. La sfida della vita, dura e implacabile, si presenta davanti a lui. Eppure, paradossalmente, è proprio l’essere un sognatore che gli conferisce una forza straordinaria per affrontare la realtà. In questa dualità, Lorenzo si erge come protagonista di una storia dove il sogno e la realtà si intrecciano, e la sua capacità di sognare si rivela non solo come un atto di fuga, ma come una risorsa che lo guida con coraggio attraverso la sfida più grande della sua esistenza (fondare il movimento politico per finanziare iniziative umanitarie).

L’autrice

Le radici di Ilaria Sabatini Taliaferro affondano profondamente nelle terre di Ascoli Piceno, dove è nata il 23 aprile 1986. Fin dall’infanzia, nel suo piccolo paese marchigiano, ha coltivato la passione per la scrittura, componendo le prime poesie a soli otto anni. La natura, i paesaggi e i piccoli dettagli sono diventati per lei fonte primaria d’ispirazione, trasformando la scrittura in un vero e proprio viaggio sensoriale.

Tuttavia la sua ispirazione non si è fermata alla bellezza dei luoghi natali. La passione ardente per la scrittura l’ha portata oltre gli oceani fino agli Stati Uniti, dove ha nominato una nuova rivista culturale emergente che ha chiamato “Youth in Culture” dopo aver vinto un concorso indetto dall’Università’ del Sud Maine, e nel 2010 ha iniziato a pubblicare brevi storie e poesie in inglese, portando una fresca prospettiva italiana al pubblico internazionale.

Il 2008 è stato un anno di avventura eccezionale quando ha partecipato a un programma di “Rain Forest Alive” in Ecuador, vivendo per tre mesi tra i Chitwa e contribuendo a integrare un programma ecosostenibile nella loro vita quotidiana. Questo viaggio nella foresta amazzonica le ha aperto le porte allo spirito d’avventura e alle ricche culture autoctone.

Ritornata in Italia nel 2011, Ilaria ha collaborato con la scrittrice ascolana Antonella Picciotti per scrivere il libro “Straniero”, un’opera che esplora il tema dell’immigrazione dopo la Seconda Guerra Mondiale. Nel 2015, ha iniziato la carriera di insegnante di lingua inglese in Italia, continuando a nutrire la passione per la scrittura.

Nel suo paese d’origine, ha dato vita al primo romanzo, “La Clessidra del Vento” mentre ha lavorato a fianco della rinomata dottoressa di metafisica e fondatrice del “Transformational Breath”, Judith Kravitz. Questa collaborazione ha incluso la traduzione dei manuali di tecniche di respiro profondo e lo sviluppo di programmi di alta formazione in Italia.

Oggi, Ilaria Sabatini Taliaferro vive negli Stati Uniti con la famiglia, continuando a dedicare il proprio tempo all’amata scrittura e ai progetti interculturali che contribuiscono a plasmare un mondo più ricco di comprensione e connessione.

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