Balvano è il paese simbolo della devastazione del terremoto del 23 novembre 1980. Oggi, come ogni anno, la comunità si ferma per ricordare le vittime di quella tragica notte. La giornata di commemorazione inizia con una messa solenne nella chiesa ricostruita di Santa...
Continua ininterrotta l’attività di controllo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Potenza-Matera, sede di Matera, anche nel settore manifatturiero presente nel capoluogo materano.
Nella settimana tra il 9 ed il 13 ottobre 2023 i militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Matera, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Potenza, da funzionari del servizio di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria di Matera e dai mediatori culturali dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni hanno posto in essere mirati controlli in opifici impegnati nel distretto del mobile imbottito e nella preparazione di prodotti da forno.
Sono state verificate 101 posizioni lavorative inerenti lavoratori utilizzati da 9 diverse aziende, 4 di queste risultate essere in situazione di irregolarità. L’appartenenza di genere dei lavoratori riscontrata si è suddivisa in 86 uomini e 15 donne. La nazionalità di appartenenza, documentalmente verificata, ha evidenziato una forte componente extracomunitaria tra cui 42 lavoratori di nazionalità cinese, 11 di nazionalità nigeriana, 7 di nazionalità pakistana, 16 di varie nazionalità (africana o asiatica). Sono state censite 23 posizioni di lavoratori italiani, 1 lavoratore di nazionalità polacca e 1 lavoratore di nazionalità inglese. Fondamentale è stato, pertanto, il ruolo dei mediatori culturali dell’OIM che ha consentito di acquisire la fiducia dei lavoratori stranieri, in molti casi soggetti fragili che devono sottostare a condizioni di sfruttamento perché non hanno altri mezzi di sussistenza e che difficilmente avrebbero esternalizzato situazioni di irregolarità lavorativa.
Particolarmente significativa il numero delle posizioni lavorative completamente sconosciute alla Pubblica Amministrazione e quindi definibili “in nero”, ben 19 che hanno portato alla adozione di altrettanti provvedimenti di maxisanzione per lavoro nero e alla sospensione di nr. 3 attività imprenditoriali per impiego di manodopera in nero in percentuale superiore al 10% rispetto al numero di lavoratori presenti al momento del controllo.
Sono in corso di definizione la quantificazione delle sanzioni amministrative lavoristiche da elevarsi e le somme dovute per contributi previdenziali e assicurativi non corrisposti, con relative sanzioni. Numerosi anche i provvedimenti di Prescrizione obbligatoria adottati a seguito della constatata violazione di articoli di legge rientranti nel D.LGS 81/2008 sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, riguardante maggiormente la violazione della sorveglianza sanitaria dei lavoratori, la formazione sul rischio inerente la mansione specifica e gli ambienti di lavoro.
L’azione di controllo, rientrante nella campagna Alt Caporalato D.U.E., effettuata dall’Ispettorato del Lavoro competente nella Regione Basilicata, in tutt’uno con le altre agenzie, tende a garantire il rispetto delle norme lavoristiche, previdenziali e di sicurezza sui luoghi di lavoro anche in un settore, quello manifatturiero, che si dimostra interessato a masse di lavoratori, spesso extracomunitari, impiegate senza il rispetto della normativa salariale di settore, al fine di raggiungere un ingiustificato vantaggio concorrenziale, spesso a scapito della sicurezza effettiva dei lavoratori occupati.