lunedì, 25 Novembre 2024

Crisi idrica: l’Asp certifica l’uso potabile delle acque del Basento

L’acqua del Basento può essere utilizzata per scopi potabili. E’ la conclusione a cui giunge l’Azienda sanitaria di Potenza che ha emesso un giudizio di idoneità dopo aver preso visione delle analisi effettuate dall’Arpab, il cui risultato è in linea con quanto già...

Un dibattito su Mezzogiorno, economia e cultura con omaggio a Rocco Scotellato si ètenuto nei giorni scorsi a Matera.  A organizzarlo la Fondazione Carical che per l’occasione ha invitato lo scrittore Raffaele Nigro a tenere un’apposita lezione. Sono intervenuti il presidente e il v.presidente della Fondazione Giovanni Pensabene e Nunzio Olivieri, Mario Bozzo presidente del Premio della Cultura mediterranea; da segnalare le riflessioni dell’ex parlamentare Vincenzo Viti e di Raffaello De Ruggieri, già sindaco di Matera. Tutti si sono detti d’accordo sulla necessità di tornare a far dialogare cultura, politica e imprenditoria. Nigro ha svolto una ricostruzione storico – letteraria del ‘900 meridionale. Sull’argomento gli abbiamo posto alcune domande. 

Quanto è attuale il pensiero di Scotellaro oggi?

E’ ancora fondamentale. I tempi sono cambiati rispetto ai suoi, lui difendeva il mondo contadino, oggi dobbiamo guardare alla fuga dei giovani del Sud. Ciò che rimane è l’insegnamento all’impegno civile e politico che lui ci ha dato.

La sua poesia ha un valore più politico, sociale o letterario?

Tutti e tre: dal punto di vista letterario Scotellaro parte da Sinisgalli e Leopardi,  nel senso che prende quel linguaggio alto e lo utilizza nella sua poesia. Ha un valore politico e sociale perché a differenza di Verga e Levi, che erano osservatori del mondo lui si può muovere grazie alle organizzazioni politiche e sindacali. La sua è una poesia assolutamente di impegno.

Possiamo ancora parlare di Letteratura meridionale?

Credo di sì. C’è una parte degli scrittori meridionali che seguono la via di Saviano e vedono il disastro del Mezzogiorno che si dibatte tra camorra, ndrangheta  e mafia. Poi c’è chi vuole raccontare un Mezzogiorno diverso, in cammino e basta pensare a quello che il turismo sta facendo. C’è anche chi si impegna in un discorso Sud/Nord per combattere l’autonomia differenziata che affosserebbe ulteriormente il Mezzogiorno abbandonato dal Governo centrale e dal Parlamento. Però diciamoci la verità se l’editoria del Sud non ha distribuzione, se non abbiamo un grande quotidiano che arrivi ogni mattino a Milano è come combattere contro i mulini a vento.

Sta per pubblicare un nuovo libro ?

Uscirà a marzo, sarà un romanzo e riguarderà appunto i temi del Mezzogiorno ma anche la fine di un tempo in cui letteratura, pittura e arti erano al centro delle attenzioni degli intellettuali.

Filippo Radogna

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