"Come mai i ragazzi, e non solo loro, sembrano stare così tanto male oggi? Quali sono le ragioni che possono spiegare le nuove forme di disagio e l'emergenza psicologica in cui ci imbattiamo tutti, non solo chi si occupa per mestiere della salute mentale? Si tratta di...
Un dibattito su Mezzogiorno, economia e cultura con omaggio a Rocco Scotellato si ètenuto nei giorni scorsi a Matera. A organizzarlo la Fondazione Carical che per l’occasione ha invitato lo scrittore Raffaele Nigro a tenere un’apposita lezione. Sono intervenuti il presidente e il v.presidente della Fondazione Giovanni Pensabene e Nunzio Olivieri, Mario Bozzo presidente del Premio della Cultura mediterranea; da segnalare le riflessioni dell’ex parlamentare Vincenzo Viti e di Raffaello De Ruggieri, già sindaco di Matera. Tutti si sono detti d’accordo sulla necessità di tornare a far dialogare cultura, politica e imprenditoria. Nigro ha svolto una ricostruzione storico – letteraria del ‘900 meridionale. Sull’argomento gli abbiamo posto alcune domande.
Quanto è attuale il pensiero di Scotellaro oggi?
E’ ancora fondamentale. I tempi sono cambiati rispetto ai suoi, lui difendeva il mondo contadino, oggi dobbiamo guardare alla fuga dei giovani del Sud. Ciò che rimane è l’insegnamento all’impegno civile e politico che lui ci ha dato.
La sua poesia ha un valore più politico, sociale o letterario?
Tutti e tre: dal punto di vista letterario Scotellaro parte da Sinisgalli e Leopardi, nel senso che prende quel linguaggio alto e lo utilizza nella sua poesia. Ha un valore politico e sociale perché a differenza di Verga e Levi, che erano osservatori del mondo lui si può muovere grazie alle organizzazioni politiche e sindacali. La sua è una poesia assolutamente di impegno.
Possiamo ancora parlare di Letteratura meridionale?
Credo di sì. C’è una parte degli scrittori meridionali che seguono la via di Saviano e vedono il disastro del Mezzogiorno che si dibatte tra camorra, ndrangheta e mafia. Poi c’è chi vuole raccontare un Mezzogiorno diverso, in cammino e basta pensare a quello che il turismo sta facendo. C’è anche chi si impegna in un discorso Sud/Nord per combattere l’autonomia differenziata che affosserebbe ulteriormente il Mezzogiorno abbandonato dal Governo centrale e dal Parlamento. Però diciamoci la verità se l’editoria del Sud non ha distribuzione, se non abbiamo un grande quotidiano che arrivi ogni mattino a Milano è come combattere contro i mulini a vento.
Sta per pubblicare un nuovo libro ?
Uscirà a marzo, sarà un romanzo e riguarderà appunto i temi del Mezzogiorno ma anche la fine di un tempo in cui letteratura, pittura e arti erano al centro delle attenzioni degli intellettuali.
Filippo Radogna