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Qual è il valore delle biografie per una narrazione diversa del Sud? È stata questa la domanda sottesa all’incontro promosso nel pomeriggio di oggi dall’Unitep di Matera con la giornalista a scrittrice Rossella Montemurro.
L’evento, all’interno del cartellone dei Mercoledì di Unitep Cultura, è stato introdotto dal presidente Costantino Dilillo.
L’Unitep, particolarmente radicata nel territorio, è composta da oltre 200 alunni, 41 docenti e ben 14 laboratori: numeri significativi a conferma della dedizione del presidente Dilillo per una bella realtà che diventa, tra le altre cose, un importante aggregatore sociale per gli over 60.
Il dialogo con la scrittrice si è soffermato sulle sue tre ultime biografie: Calci e pugni sul tetto del mondo. Biagio Tralli, identikit di un campione, Il mio tuffo nei sogni. Marco D’Aniello, una storia di sport e amicizia e Galoppando contro vento. I Western Haflinger di Emanuele Lamacchia. Tutte e tre, edite da Altrimedi, sono storie di ragazzi del Sud e hanno lo sport come filo conduttore.
In particolare, Calci e pugni sul tetto del mondo, sul plurimedagliato maestro di kickbocxing Biagio Tralli, svela tutto quello che c’è dietro un sogno: non solo le coppe, le medaglie, le cinture, soprattutto i sacrifici, le rinunce e gli inevitabili colpi bassi. Una lezione di vita, una storia che ha i contorni di una favola e i valori di una volta, come la lealtà e il rispetto.
Il mio tuffo nei sogni. Marco D’Aniello, una storia di sport e amicizia (prefazione di Mara Venier; “Roma premia la Cultura sociale” in Campidoglio, settembre 2022) ha come protagonista un altro campione, Marco, che, da bambino inquieto e irrequieto, è diventato un esempio, un fuoriclasse nel nuoto. Ragazzo autistico, si è fatto spazio nel mondo tra fragilità e forza, difficoltà e soddisfazioni. Grazie all’amore della sua famiglia ha incanalato nello sport quell’energia ridondante che è uno dei sintomi dell’autismo: oggi continua a fare incetta di medaglie.
In Galoppando contro vento (prefazioni di Eugenio Latorre, trainer professionista e giudice internazionale, e Andrea Nardoni, direttore Anacrhai Haflinger Italia) è raccontata la storia di Emanuele Lamacchia, un ragazzo materano che è riuscito a fare della propria passione per i cavalli un lavoro. È rimasto nella sua terra, ha assunto la gestione dell’allevamento Haflinger Lamacchia e ha aperto un maneggio di monta western, l’Eledorado Ranch: per farlo ha rischiato ed è stato disposto a fare sacrifici che non tutti, alla sua età, avrebbero fatto.
Nelle biografie sul Maestro Tralli e su Lamacchia c’è una narrazione diversa dei meridionali: non c’è lo stereotipo di un Sud letargico e inoperoso ma un Meridione che vuole darsi da fare, che si impegna e scommette su sé stesso. Marco, invece, e i suoi genitori Cinzia e Roberto possono essere presi come esempio da tante famiglie che hanno un proprio congiunto nella stessa situazione del ragazzo: tenacia, determinazione e sacrificio aiutano ad affrontare anche le situazioni più critiche.
Foto Michele Morelli