Pubblichiamo il testo dell’omelia pronunciata da mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, Arcivescovo di Matera-Irsina e Vescovo di Tricarico, durante la Messa del giorno di Natale: Carissimi, oggi, in questa magnifica Basilica Cattedrale, siamo entrati nella grotta di...
L’Anno Santo del 2025, chiamato “Anno Santo della Speranza”, si inserisce nel contesto di una tradizione secolare della Chiesa cattolica: il Giubileo.
Questo evento speciale, che si celebra ogni 25 anni, è un’occasione di rinnovamento spirituale, di riflessione sulla misericordia di Dio e di ritorno al cuore della fede cristiana.
Il Papa ha scelto di intitolare questo Giubileo “della Speranza” per rispondere a un momento storico particolarmente sfidante per il mondo e per la Chiesa stessa.
In un periodo segnato da conflitti, incertezze economiche, crisi ambientali e sociali, la speranza è vista come una risposta essenziale.
Non una speranza ingenua o illusoria, ma una speranza radicata nella fede cristiana, che sa che Dio è sempre presente e agisce nella storia dell’umanità, anche nei momenti più bui.
Scegliere “Speranza” come tema centrale per il Giubileo del 2025 significa invitare i fedeli a riscoprire questa virtù teologale che, come insegna San Paolo, è una forza che non delude (Romani 5,5).
La speranza cristiana non si basa sulle circostanze materiali, ma sulla certezza che Dio è fedele alle sue promesse, che la salvezza è possibile, che il perdono è sempre offerto e che, nonostante le difficoltà, il regno di Dio è già presente tra di noi e continuerà a crescere.
In questo senso, la speranza diventa un cammino di fiducia in Dio e un impegno a costruire un mondo più giusto, fraterno e pacifico.
Inoltre, l’Anno Santo della Speranza vuole essere un’opportunità per tutti i cristiani di riscoprire il valore della riconciliazione.
In un mondo segnato da divisioni, sia personali che collettive, l’Anno Santo invita a vivere la speranza attraverso la conversione, il perdono reciproco e il rinnovamento del proprio rapporto con Dio e con gli altri.
È anche un invito a fare esperienza della misericordia divina, che è il cuore pulsante del Giubileo: la possibilità di ritornare a Dio, di guarire le ferite interiori e di rinnovarsi spiritualmente.
Il Giubileo del 2025, quindi, non si limiterà a un evento liturgico, ma sarà un cammino di riscoperta della speranza cristiana come risposta alle sfide del nostro tempo.
I pellegrinaggi, le celebrazioni liturgiche, le opere di carità e i momenti di preghiera saranno occasioni per rinnovare il desiderio di un mondo migliore, dove la speranza di un incontro definitivo con Dio possa orientare ogni azione e ogni pensiero dei credenti.
Questo significa che l’Anno Santo della Speranza del 2025 è una chiamata a vivere la speranza come un segno di resistenza e di coraggio, una speranza che affonda le radici nella fede in Cristo risorto, il cui amore vince ogni paura e ogni dolore.
È un invito a guardare al futuro con fiducia, portando nel cuore la certezza che Dio non abbandona mai il suo popolo e che la vera speranza è già realtà, presente in ogni gesto di amore e di giustizia.
Nicola Incampo