Lunedì 25 novembre p.v. alle 17.30 nella Sala Laura Battista della Biblioteca provinciale di Matera (ingresso da via Roma), il Soroptimist Club Matera con il patrocinio dell'Associazione Italiana Donne Medico, nell'ambito della Giornata Internazionale per...
Molte volte a scuola ho ricevuto la domanda: “Perché per i cristiani la domenica è il giorno del Signore?”
Sulla celebrazione domenicale ci offre una splendida “fotografia” San Giustino.
Giustino, conosciuto come Giustino martire o Giustino filosofo, è stato un martire cristiano.
Fu uno dei primi filosofi cristiani, e venerato come santo e Padre della Chiesa dai cattolici e dagli ortodossi.
Giustino e la sua famiglia probabilmente si erano stabiliti da poco in Palestina, al seguito degli eserciti romani che qualche anno prima avevano sconfitto gli Ebrei e distrutto il Tempio di Gerusalemme.
Dopo questa esperienza, Giustino si converte al Cristianesimo e per tutto il resto della sua vita educherà i discepoli, utilizzando gli stessi schemi usati dalle altre scuole filosofiche.
Il brano che vi propongo è tratto da Giustino, Apologia, I, 67.
“Da allora noi ci ricordiamo a vicenda questo fatto. E quelli che possiedono, aiutano tutti i bisognosi e siamo sempre uniti gli uni con gli altri. Per tutti i beni che riceviamo ringraziamo il creatore dell’universo per il Suo Figlio e lo Spirito Santo. E nel giorno chiamato “del Sole” ci si raduna tutti insieme, abitanti delle città o delle campagne, e si leggono le memorie degli Apostoli o gli scritti dei Profeti, finché il tempo consente.
Poi, quando il lettore ha terminato, il preposto con un discorso ci ammonisce ed esorta ad imitare questi buoni esempi. Poi tutti insieme ci alziamo in piedi ed innalziamo preghiere; e, come abbiamo detto, terminata la preghiera, vengono portati pane, vino ed acqua, ed il preposto, nello stesso modo, secondo le sue capacità, innalza preghiere e rendimenti di grazie, ed il popolo acclama dicendo: “Amen”. Si fa quindi la spartizione e la distribuzione a ciascuno degli alimenti consacrati, ed attraverso i diaconi se ne manda agli assenti. I facoltosi, e quelli che lo desiderano, danno liberamente ciascuno quello che vuole, e ciò che si raccoglie viene depositato presso il preposto. Questi soccorre gli orfani, le vedove, e chi è indigente per malattia o per qualche altra causa, e i carcerati e gli stranieri che si trovano presso di noi: insomma, si prende cura di chiunque sia nel bisogno. Ci raccogliamo tutti insieme nel giorno del Sole, poiché questo è il primo giorno nel quale Dio, trasformate le tenebre e la materia, creò il mondo; sempre in questo giorno Gesù Cristo, il nostro Salvatore, risuscitò dai morti. Infatti Lo crocifissero la vigilia del giorno di Saturno, ed il giorno dopo quello di Saturno, che è il giorno del Sole, apparve ai suoi Apostoli e discepoli, ed insegna proprio queste dottrine che abbiamo presentato anche a voi perché le esaminiate.”.
Per i cristiani la domenica e l’eucarestia sono una realtà unica e irrinunciabile.
Questa realtà è testimoniata anche negli Atti dei Martiri, nel racconto sui Martiri di Abitene.
Nel 304, durante la persecuzione di Diocleziano, un gruppo di cristiani venne arrestato perché scoperto a celebrare il domenicum cioè l’Eucarestia domenicale.
Condotti davanti al proconsole e interrogato sulla loro condotta, risposero: “Senza l’Eucarestia domenicale non possiamo vivere!”
Si aprirono la strada al martirio, testimoniando con il sangue l’importanza della domenica; il giorno in cui i cristiani sono chiamati alla mensa della Parola e a quella del Corpo e Sangue di Cristo.
Nicola Incampo
Responsabile della CEB per l’IRC e per la pastorale scolastica