domenica, 8 Settembre 2024

Oggi voglio raccontarvi un sogno.

Una notte, mi trovai in un’antica biblioteca dalle mura di pietra, illuminata solo dalla luce tremolante di candele.

Gli scaffali erano pieni di libri dalle copertine di cuoio, e l’aria era intrisa di un aroma di pergamena antica e incenso.

Iniziai a camminare tra le file di libri, sfiorando con le dita i dorsi impolverati. Ogni volta che toccavo un libro, una scena prendeva vita intorno a me: castelli medievali, foreste incantate, oceani sconfinati.

Ogni libro raccontava una storia diversa, e io ne ero il protagonista.

Mi ritrovai su una spiaggia di sabbia dorata, con il mare che lambiva dolcemente la riva.

Un delfino emerse dall’acqua e, incredibilmente, iniziò a parlarmi.

Mi disse che era il custode dei sogni e che ogni libro in quella biblioteca era il sogno di qualcuno, registrato per sempre nelle pagine incantate.

Il delfino mi guidò verso un libro speciale, con una copertina d’argento scintillante.

“Questo è il tuo sogno,” mi disse.

Aprii il libro e venni avvolto da una luce brillante. Mi ritrovai in un giardino lussureggiante, pieno di fiori dai colori vivaci e alberi che sembravano toccare il cielo.

Al centro del giardino c’era una fontana di cristallo, dalla quale sgorgava acqua dorata. Mi avvicinai alla fontana e bevvi un sorso d’acqua.

Sentii un calore diffondersi dentro di me, e all’improvviso capii il significato di ogni sogno della biblioteca.

Ero collegato a tutte quelle storie, a tutte quelle vite.

Mi svegliai con la sensazione di aver viaggiato attraverso infiniti mondi, portando con me una consapevolezza nuova e profonda. Non era solo un sogno, ma un viaggio nell’anima di migliaia di persone, un viaggio che mi aveva cambiato per sempre.

La sensazione di connessione con ogni sogno rimase con me anche dopo il risveglio. Ogni volta che chiudevo gli occhi, potevo rivivere frammenti di quei mondi, sentire gli odori, vedere i colori vividi e ascoltare le voci dei personaggi. Decisi di tornare alla biblioteca, anche se solo nei miei sogni. Ogni notte, chiudevo gli occhi con l’intento di tornare in quel luogo magico. Lentamente, imparai a controllare i miei viaggi onirici. Potevo scegliere quali libri aprire e quali storie vivere. Scoprii avventure epiche, amori eterni e misteri insondabili. Una notte, mentre esploravo un libro che narrava di una città sommersa, trovai una chiave d’oro incastonata tra le pagine. La chiave aveva un’iscrizione: “Solo il cuore puro può trovare la porta”. Capì che dovevo cercare questa porta nella biblioteca. Forse c’era qualcosa di ancora più grande ad aspettarmi. La notte successiva, mi ritrovai nuovamente nella biblioteca. Con la chiave stretta in mano, iniziai a cercare tra gli scaffali. Dopo quello che sembrò un tempo infinito, trovai una porta nascosta dietro una tenda di velluto rosso. La chiave si adattava perfettamente alla serratura. Con il cuore che batteva forte, la girai. La porta si aprì su un paesaggio surreale: un vasto prato sotto un cielo stellato, con fiori che brillavano come diamanti. Al centro del prato c’era un antico albero, le cui foglie scintillavano come fossero fatte di luce. Mi avvicinai e vidi che sotto l’albero c’era un vecchio saggio, con un viso che irradiava saggezza e serenità. “Benvenuto,” disse il saggio con una voce che sembrava un coro di mille voci. “Hai trovato il Cuore del Sogno. Qui risiedono i desideri più profondi e le verità più nascoste. Pochi arrivano fino a questo punto, ma tu hai dimostrato coraggio e purezza.” Mi sedetti accanto a lui, sentendo una pace profonda avvolgermi. Il saggio iniziò a raccontarmi storie di mondi lontani, di tempi antichi e futuri, di realtà che sfidavano ogni comprensione. Ogni parola era una rivelazione, ogni storia un insegnamento. Imparai che ogni sogno aveva uno scopo, ogni storia una lezione. E capii che la biblioteca non era solo un luogo di fuga, ma un portale per la crescita e la scoperta di sé. Ogni volta che tornavo alla biblioteca nei miei sogni, mi sentivo più forte, più saggio e più in pace.

Col tempo, capii che la vera magia della biblioteca non era solo nei libri, ma nella connessione che creava tra i sogni delle persone. Mi dedicai a custodire e condividere le storie, aiutando altri a trovare il loro cammino, proprio come il delfino e il saggio avevano fatto con me. E così, la biblioteca divenne il mio rifugio e la mia missione, un luogo dove ogni sogno poteva diventare realtà, e dove ogni anima poteva trovare il proprio posto nell’infinito mosaico delle storie.

Nicola Incampo

Pubblicità

Pubblicità
Copy link
Powered by Social Snap